A Houston non basta un Sengun già in grande forma (39 punti e 11 rimbalzi): i campioni in carica Shai e Holmgren trascinano i campioni in carica
Non poteva essere una serata più bella per i tifosi dei Thunder. Prima la celebrazione a una squadra capace di regalare alla città il suo primo titolo di uno sport pro nella sua storia e a seguire un match intenso e divertente che va in bacheca soltanto dopo due overtime con il successo, 125-124 il punteggio, dei padroni di casa. Ciliegina sulla torta per i fan di OKC la prima vittoria della nuova stagione arriva proprio contro i Rockets di un certo Kevin Durant che ogni volta che torna in Oklahoma viene subissato di fischi.
gli anelli
—
Si parte naturalmente con Adam Silver che congratula i giocatori per la conquista del titolo, distribuendo gli anelli. Il primo, e quello che pesa di più per tutto quello che ha fatto in questi anni a OKC va allo storico burattinaio dei Thunder Sam Presti, l’ultimo al leader di un gruppo straordinario che nello scorso campionato ha vinto tutto quello che poteva vincere, Shai Gilgeous-Alexander, salutato dal coro “Mvp” intonato a gran voce dai tifosi dei Paycom Center. Il banner di campioni Nba della stagione 2024-25 viene poi issato sul soffitto dell’Arena, finisce la festa e inizia il nuovo campionato che vede i Thunder come i favoriti al repeat. Davanti adesso c’e’ l’ex KD in maglia Rockets e il pubblico non si dimentica di fischiarlo ogni volta che tocca il pallone.
la gara
—
Houston parte con un quintetto altissimo e come da copione domina al rimbalzo, mostrando poi un Sengun già in grande forma. SGA inizia con il freno a mano tirato, Okc, che deve rinunciare all’infortunato Jalen Williams, va a corrente alternata e nel primo tempo l’unico a produrre con continuità in attacco e’ Holmgren. La squadra texana sa che deve risolvere i suoi problemi in regia con Thompson altalenante in quel ruolo e Sheppard troppo vulnerabile difensivamente, ma nel primo tempo gioca meglio, arriva al vantaggio in doppia cifra ma deve concedere un gioco da quattro, tripla più fallo, a Mitchell proprio sulla sirena. Sotto di sei all’intervallo i Thunder faticano anche a inizio ripresa, Houston arriva al +12 ma finalmente si sveglia Gilgeous-Alexander che inizia a trovare i suoi soliti canestri dalla media. Durant non viene cercato con frequenza in attacco, ed e’ un errore, ma Sengun comunque sembra immarcabile. Il match resta divertente ed equilibrato e si arriva alle battute finali punto a punto. Oklahoma City deve inseguire in ritardo di due punti ma il solito SGA, con il solito canestro dalla media, pareggia i conti a due secondi dalla sirena, si va così al supplementare. Una partita veramente bella non si vuole far mancare nulla, arriva così anche una controversa decisione arbitrale proprio allo scadere del primo supplementare. Dopo che la schiacciata di Sengun aveva riportato il match in parità a otto secondi dalla fine, Shai non trova il colpo del KO, Durant conquista il rimbalzo difensivo con un secondo sul cronometro e chiama un timeout, che però i Rockets hanno esaurito. Gli arbitri fanno finta di non vedere nulla, tra le proteste di tutta l’arena e soprattutto di uno scatenato Daigneault, e decretano la fine dell’overtime, invece che assegnare un tecnico, come da regolamento, a Houston. KD può tirare un sospiro di sollievo ma solo per poco. Equilibrio fino alla fine anche nel secondo supplementare con Gilgeous-Alexander che, con i Thunder sotto di una lunghezza, sfida Durant nell’uno contro uno e lo costringe al fallo, il suo sesto, a due secondi dalla fine. Due liberi riportano avanti i campioni in carica, Smith Jr. sulla sirena non trova la retina e i Thunder così possono festeggiare una serata davvero speciale.

