Il presidente e amministratore delegato della F1 spiega come il circus ha saputo crescere nonostante le criticità del momento: "Più sensibili agli input mandati dai fan della Formula 1. Il periodo del Covid è stato una fase di grande cambiamento"
Federico Mariani
22 ottobre - 16:49 - MILANO
Gli ultimi cinque anni sono stati estremamente incerti e critici per ogni brand, Formula 1 compresa. Eppure si può crescere ugualmente. Lo ha ribadito Stefano Domenicali, presidente e amministratore delegato del circus durante l'evento Brand Connection, organizzato da Deloitte nella sua sede milanese. "Siamo i primi a essere coinvolti dal cambiamento - ha sottolineato il numero uno della serie iridata - Ci sono culture diverse. Se fossimo rimasti fermi al progetto originale, saremmo scomparsi. Essere rilevanti significa saper ascoltare e per farlo abbiamo cambiato il paradigma della F1".
nuove sfide e protagonisti
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Ma come si coniugano modernità e fedeltà alla tradizione? Di fronte a un parterre de roi composto, fra gli altri, da Toni Belloni, presidente di Lvmh Italia, Lorenzo Bertelli, direttore del marketing e responsabile del Corporate Social Responsibility di Prada Group, Marco De Benedetti, chairman Italy di Carlyle, Fabiana Giacomotti, giornalista e storica del costume, Raffaele Gigantino, country lead Italy di Google Cloud, e Stefania Lazzaroni, amministratore delegato di Altagamma, Domenicali ha rivelato la ricetta della Formula 1. "Le gare restano un tema centrale, ma, oltre a questo, bisogna ricordare che lo sport è una forma di intrattenimento. Avevamo l'obbligo di essere sensibili agli input che i tifosi ci davano". L'analisi è stata poi estesa ai momenti di maggiori difficoltà per la serie iridata. "Il periodo del Covid è stato una fase di grande cambiamento - ha proseguito Domenicali, rispondendo alle domande della giornalista e moderatrice Myrta Merlino - Siamo riusciti a essere protagonisti, utilizzando il nuovo protocollo. Non abbiamo tolto spessore alla performance sportiva, le gare sono più spettacolari". Nel corso dell'evento l'ex direttore sportivo e team principal della Scuderia Ferrari di Formula 1 ha fornito anche la sua visione sul tema della sostenibilità: "Lo consideriamo un argomento importante. Le benzine sostenibili sono state scelte proprio per essere coerenti. Nell'ambito della vera sostenibilità stiamo lavorando senza posizionamento ideologico. Ci abbiamo messo la faccia risultando credibili".
brand tra crescita e innovazione
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L'intervento del presidente e amministratore delegato della Formula 1 si colloca nell’analisi dello studio Brand Connection - The Age of Meaningful Brands, condotto da Deloitte su un campione di oltre 7mila consumatori in sette Paesi. Si spazia dagli Stati Uniti all'Asia, rappresentata con Emirati Arabi, Cina e Giappone, passando per Paesi europei come Regno Unito, Francia e Italia. L'indagine rileva che, nonostante il contesto globale particolarmente incerto, i brand rappresentano ancora un punto di riferimento per i consumatori. Guardando gli ultimi cinque anni, infatti, è cresciuta la fiducia verso le attività commerciali locali per il 43,1% degli intervistati (+28,6%), nei confronti dei marchi piccoli e di nicchia per il 39% (+29,2%), ma anche verso i grandi brand per il 36,9% (+20,1%). Restano ottimisti i giovani, che dichiarano hanno una maggiore propensione a riporre fiducia nei brand sia di nicchia (oggi al 51% rispetto al 48,1% di 5 anni) sia più grandi (fiducia oggi al 58,2% rispetto al 46,6% di 5 anni fa).




