
Daniele Particelli
20 maggio - 12:42 - MILANO
Nel nostro piccolo possiamo seguire poche e semplici regole per fare la nostra parte e ridurre gli sprechi
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Sostenibilità e riduzione dello spreco alimentare
Lo spreco alimentare è una delle sfide ambientali, economiche e sociali più urgenti del nostro tempo e forse anche tra le più difficili da affrontare, un problema che ci riguarda molto da vicino. Ogni anno, secondo i dati più recenti disponibili, nell’Unione Europea sprechiamo circa 88 milioni di tonnellate di cibo, una quantità impressionante di rifiuti alimentari che comporta un consumo inutile di risorse naturali, energia e denaro.
Lo spreco riguarda tutte le principali categoria di alimenti: ogni anno sprechiamo il 45% della frutta e della verdura prodotte, il 35% del pesce e dei frutti di mare, il 30% dei cereali, il 20% dei legumi, il 45% dei tuberi, il 20% dei latticini e il 20% della carne. A sprecare non siamo soltanto noi, consumatori finali, ma l'intera catena di approvvigionamento: lo spreco, infatti, può verificarsi come conseguenza di problemi di raccolta, deterioramento, conservazione e trasporto del cibo, ma anche a livello di vendita al dettaglio, dai negozi ai ristoranti, senza dimenticare quello che portiamo in tavola e poi, per i motivi più disparati, non riusciamo a consumare.
Se da singoli cittadini possiamo fare poco o nulla contro lo spreco alimentare a livello industriale o della grande distribuzione, nel nostro piccolo possiamo seguire poche e semplici regole per fare la nostra parte. Da dove cominciare?
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