La rivoluzione di Tudor: dal modulo alla difesa, così cambia la Juve dopo l'infortunio di Bremer

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Il brasiliano è una pedina troppo importante nello scacchiere bianconero, senza di lui il tecnico ridisegna tutta la squadra

Filippo Cornacchia

Giornalista

19 ottobre - 07:19 - TORINO

L’antidoto contro la pareggite e l’infortunio al menisco di Gleison Bremer consigliano il più classico dei cambi di stagione. Igor Tudor pensa a una Signora inedita per l’appuntamento dell’ora di pranzo sul lago di Como. I giocatori sono più o meno gli stessi, ma l’abito sarà completamente differente. Dal vestito lungo alla minigonna. Il Mr Wolf di Spalato, specializzato nel gestire le emergenze, è pronto a rivoluzionare l’assetto. Al posto dell’amata difesa a tre, marchio di fabbrica della sua carriera, una linea a quattro. Cambia il muro e anche il telaio: dal 3-4-2-1 a un 4-2-3-1/4-3-3 più offensivo con Jonathan David confermato nel ruolo di centravanti. Un segnale alla truppa: il momento è difficile dopo cinque pareggi consecutivi e la mazzata di Bremer, ma invece di subirlo proviamo ad attaccarlo. Tra Como (oggi), Real Madrid (mercoledì) e Lazio (la prossima domenica) la Juventus non si gioca tutto, ma tanto sì, e l’allenatore bianconero ha deciso di puntare sul coraggio dei tempi d’oro. Un passo indietro nei principi per compierne uno in avanti a livello di risultati. Tudor non è dogmatico, però la difesa a tre è un po’ la sua coperta di Linus. Raramente la abbandona e se lo fa, come è successo nel finale dello scorso campionato, è perché si rende conto che il cambio è necessario per permettere ai suoi ragazzi di esprimersi al meglio. Questione di caratteristiche ed efficacia. E adesso più che mai, la Signora ha bisogno di una vittoria per agganciare le prime della classe.

IN 4 PER BREMER

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Dove finisce la tattica, iniziano la psicologia e il pragmatismo del tecnico croato. Un clone di Bremer in rosa non c’è e ai box c’è anche Juan Cabal, più o meno la maledizione dello scorso autunno che si ripete. E così, piuttosto che arrangiare più di un giocatore, Tudor si adatta ai suoi uomini. Oggi Di Gregorio non avrà il leader brasiliano a protezione della sua porta, ma una difesa a quattro: Kalulu e Cambiaso terzini con Gatti in coppia con Kelly in mezzo.

 Kenan Yildiz of Juventus celebrates after scoring his team's second goal with teammates Dusan Vlahovic and Weston McKennie during the Serie A match between Juventus FC and FC Internazionale at Allianz Stadium on September 13, 2025 in Turin, Italy. (Photo by Filippo Alfero - Juventus FC/Juventus FC via Getty Images)

FIDUCIA A DAVID

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Tudor riparte dalla difesa a quattro e da David. Il canadese ha segnato al debutto in Serie A contro il Parma, poi ha risentito delle continue rotazioni con Dusan Vlahovic e Lois Openda al punto da fallire delle occasioni con Villarreal e Milan che normalmente avrebbe realizzato a occhi chiusi. Dal Canada è tornato senza reti, anche se in realtà una molto bella gli è stata annullata ingiustamente dal Var. Adesso a David serve una scintilla, un gol al Como. Toccherà all’intoccabile Kenan Yildiz, a Teun Koopmeiners e a Francisco Conceicao accendere e supportare la punta arrivata in estate dopo lo svincolo dal Lilla. Cross bassi e combinazioni nello stretto per sorprendere la squadra di Fabregas. "Il Como è una finta piccola, ha investito tanto e i giocatori li ha scelti tutti l’allenatore, una bella cosa", ha sottolineato il tecnico juventino lasciando trasparire per la prima volta pubblicamente qualche prurito di mercato. Non è un mistero, del resto, che Tudor avrebbe voluto un mediano e un laterale destro in più.

SMS A PLATINI E TREZEGuet

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Sicuramente Igor si tiene stretto Yildiz ed è orgoglioso del lavoro svolto con il dieci. Al punto da rispondere a due grandi leggende bianconere la scorsa settimana protagoniste al Festival dello Sport di Trento. David Trezeguet ha detto che vedrebbe bene in coppia Vlahovic e David, mentre per Michel Platini l’erede Kenan Yildiz deve sempre giocare al centro e non defilato come contro il Milan. "Il bello del calcio – conclude Tudor - è che parlano tutti e ognuno ha la propria idea: rispetto tutti. Yildiz, a parte contro il Milan o in nazionale dove sta facendo grandi cose, gioca sempre in mezzo. Se Yildiz è il problema, non abbiamo problemi".

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