Pioli fa 500 panchine e contro il Milan non cambia: avanti con la difesa a 3, dubbio Gud-Fagioli

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L’ex juventino insidia l’islandese che ha segnato 2 gol in Nazionale. Fazzini corre per una maglia dal 1’

Francesco Velluzzi

Giornalista

19 ottobre - 10:17 - MILANO

La sensazione è che glielo faranno ugualmente. "Pioli is on fire" e tutti a cantare. Perché il tecnico che ha dato l’ultimo scudetto al Milan nella primavera del 2022, è sempre benvoluto (ieri sera il Milan club Old Clan gli ha consegnato una targa in hotel) e un tricolore tolto ai cugini, arrivati secondi, ha un sapore pazzesco. Per questo oggi Pioli, quando entrerà da tecnico della Fiorentina rimettendo piede nello stadio in cui fu re, sarà applaudito. Anche perché ha due ricorrenze importanti: taglia il traguardo delle 500 panchine in serie A. E domani compie 60 anni. Vorrebbe far festa.

Una vittoria

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Ma, stando ai cori da stadio, Pioli ne chiede uno solo e si accoda ai tifosi. Quelli viola saranno circa 800 a San Siro. "Una vittoria, vogliamo una vittoria". È l’unica cosa che chiede e desidera l’allenatore parmigiano riportato in Italia dopo l’esperienza araba che ti cambia economicamente la vita, dal club del paisà Rocco Commisso per volere del responsabile del mercato Daniele Pradé, che non ha mai pensato a nessun altro tecnico. Tre anni di contratto a tre milioni a stagione. Innanzitutto per questo motivo, chi, dopo sei giornate con tre soli pareggi esterni e tre sconfitte in casa, si interroga sul destino e la destinazione di Pioli deve mettersi l’anima in pace almeno fino alla prossima sosta del 9 novembre. L’investimento è importante, quasi quanto i 92 milioni spesi sul mercato. Pioli non la vive bene, ma i segnali confortanti nella partita persa prima della sosta con la Roma gli danno fiducia.

Modulo

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Il sistema di gioco è quello con la difesa a tre con Pongracic, recuperato bene, Marì e Ranieri, le due ali Dodò e Gosens che devono dare di più, i due uomini in mezzo Mandragora e la mente Nicolussi Caviglia. Tra gli offensivi Fazzini sembra certo del posto. Gudmundsson, che si è rifatto con l’Islanda (due gol), un po’ meno. Fagioli lo insidia per contrastare l’idolo Modric, davanti al suo mentore Allegri. Davanti tutto dipende da come starà questa mattina Kean. Il modulo con i due trequartisti permette qualche giocata in verticale in più, perché Nicolussi può lanciare la punta nello spazio, ma Gud e Fazzini possono essere ottimi suggeritori e buoni risolutori. Ma un centrocampista in più può togliere respiro al cervello croato. Anche se Pioli, sconfitto immeritatamente dalla Roma il 5 ottobre, sa che conta tanto la buona sorte e lo ha detto: "Se c’è un Dio nel calcio spero che abbia un occhio di riguardo".

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