La maglia dell’Italia va oltre ranking e Slam: Sinner non ci deluda

9 ore fa 1
 Jannik Sinner of Team Italy celebrates the victory after winning his singles match against Alex de Minaur of Team Australia during the Semi-Final tie between Italy and Australia during the Davis Cup Final at Palacio de Deportes Jose Maria Martin Carpena on November 23, 2024 in Malaga, Spain. (Photo by Jose Breton/Pics Action/NurPhoto via Getty Images)

commento

Contenuto premium

La scelta del n.2 al mondo di non partecipare alla fase finale della Coppa Davis risponde a logiche tecniche inoppugnabili. Ma a volte, i colori azzurri contano di più. Anche in uno sport individuale

Pier Bergonzi

Vicedirettore

22 ottobre - 07:45 - MILANO

Siamo un Paese relativamente giovane, che si chiama Italia da poco più di un secolo e mezzo. Divisi da sempre da abitudini e campanili, stiamo costruendo un’identità che poggia su alcuni pilastri. Tra questi certamente c’è lo sport, che nella versione contemporanea è poco più giovane (la prima Olimpiade moderna di Atene è del 1896, come la nostra Gazzetta). La maglia azzurra e l’inno di Mameli (lo sport ne ha fatto la colonna sonora italiana molto prima che diventasse per legge l’inno ufficiale) sono i più elementari segni condivisi di appartenenza. L’abbiamo presa larga per far capire quanto sia deludente, per noi e per milioni di tifosi la scelta di Jannik Sinner di rinunciare alla convocazione per le finali di Davis di Bologna. Possibile che non avverta il valore e il fascino che ha per noi vederlo con la maglia che ci unisce?

Abbonati, puoi disdire quando vuoi.

Leggi l’intero articolo