Inter, visto che Barcellona? Flick vince la Coppa del Re al 116'. Ancelotti, altro schiaffo

10 ore fa 6

Il 3-2 di Koundé ai supplementari. Per l'allenatore blaugrana 7 vittorie in 7 finali tra Bayern e Barça, per Carlo 13esima sconfitta di una stagione tribolata e terzo Clásico perso quest’anno dopo il 4-0 in Liga e il 5-2 in Supercoppa di Spagna

Dal nostro inviato Filippo Maria Ricci

27 aprile - 01:19 - SIVIGLIA (SPAGNA)

Una finale magnifica. Vibrante, piena di gol, giocate, tensione. E polemiche, non poteva essere altrimenti vista la vigilia. Una finale decisa da Koundé ai supplementari con un destro dal limite dopo un aver recuperato un passaggio di Modric per Brahim. È finita 3-2 per il Barcellona, avanti 1-0 e sotto 1-2. Per i catalani titolo numero 32 e la corsa al triplete che continua: prossima tappa la semifinale di Champions con l’Inter, si parte mercoledì a Montjuic. La squadra di Flick ci arriva morta di stanchezza ma galvanizzata da un successo conquistato con cuore e calcio da una banda di ragazzini indomabili. Per Flick 7 vittorie in 7 finali tra Bayern e Barça, per Ancelotti 13a sconfitta di una stagione tribolata e terzo Clásico perduto quest’anno dopo il 4-0 in Liga e il 5-2 in Supercoppa di Spagna. Resta l’ultimo, l’11 maggio in Liga a Montjuic. 

Pedri Potter

—  

Il Barça fa la partita e il Madrid rincula sperando di azionare i suoi brasiliani. Speranza a lungo vana visto che i Blancos hanno chiuso la prima parte senza un tiro, nello specchio o no. Ennesima partenza grigia degli uomini di Ancelotti, spaesati e con poca voglia di correre. L’esempio migliore arriva nel gol del Barça (28’). Bellingham perde palla e resta lì a lamentarsi, Lamine Yamal affonda nel burro di Fran García (entrato per Mendy rotto dopo 8’) alza la testa e vede Pedri arrivare solo soletto nella corsia centrale: assist preciso come il destro del mago delle Canarie per la rete che apre il Clásico. Madrid inesistente, e quando è apparso è stato fermato dalla bandierina del guardalinee, che si è alzata per annullare un gol di Bellingham (35’) e cancellare un rigore di Iñigo Martinez su Vinicius (47’). Siamo a 34 reti annullate per offside agli avversari del Barça in questa stagione. 

Trasformato

—  

A metà del primo tempo ha iniziato a scaldarsi il teoricamente acciaccato Mbappé, che è entrato dopo l’intervallo per Rodrygo, non pervenuto. Le parole di Ancelotti hanno un effetto miracoloso, è un altro Madrid. Subito 4 parate di Szczesny, tre su Vinicius e una su Mbappé. Dentro Arda Guler e Modric per Lucas Vazquez e Ceballos con Valverde spostato a terzino destro. Madrid resuscitato come i suoi tifosi, fin lì annichiliti. E in pochi minuti ecco il ribaltone: al 70’ il meritato pareggio su un magnifico calcio di punizione diretto di Mbappé fischiato per un fallo di De Jong sul francese lanciato a rete. I madridisti chiedono il rosso per fallo da ultimo uomo, De Burgos Bengoetxea sceglie il giallo. Barça improvvisamente timido, coi Blancos che al 77’ hanno completato la rimonta con un colpo di testa imperioso di Tchouameni su angolo di Arda Guler. 

Pari e polemiche

—  

Il Barça sembra morto ma Lamine Yamal ha altre idee e con la sfacciataggine dei suoi 17 anni s’inventa un assist millimetrico per Ferran Torres, che controlla alla perfezione saltando Rudiger e Courtois in uscita per deporre la palla nella porta vuota. Nel lunghissimo recupero succede di tutto: De Burgos Bengoetxea non vede un rigore di Rudiger su Ferran Torres (e il Var non lo chiama, inspiegabilmente) e ne fischia uno di Asencio su Raphinha prima di andare al Var e ammonire il brasiliano per simulazione con i tifosi del Barça che intonano cori contro Florentino Perez e la finale che va ai supplementari. Altre due bandierine decisive: annullato un gol a Ferran Torres e cancellato un rigore su Mbappé. Poi il gol dell’eroe inatteso, Koundé, al 116', col Madrid che perde la partita e la testa: Rudiger dalla panchina lancia un oggetto contro l’arbitro, ed è espulso come Lucas Vazquez, anche lui fuori campo.

Leggi l’intero articolo