Il Giro a Pisa sotto il diluvio: crono a Hoole, Del Toro resta rosa ma Roglic gli recupera 1'07"

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Pioggia lungo i 28,6 km di cronometro da Lucca alla città della torre pendente: il leader messicano perde rispetto ad Ayuso e allo sloveno

Luca Gialanella

Giornalista

20 maggio 2025 (modifica alle 17:29) - MILANO

È la pioggia che fa la differenza nella cronometro di Pisa, decima tappa del Giro d'Italia 2025: perché soltanto Roglic riesce a evitare il diluvio e i primi 15 km della prova li fa con la strada asciutta. Il successo va ancora alla Lidl-Trek: dopo il tris di Pedersen, ecco l’olandese Daan Hoole (campione nazionale della specialità), 26 anni, che con 32’30” (media 52,8 km/h) vince la decima tappa, Lucca-Pisa, cronometro individuale di 28,6 chilometri, e batte di 7” il favoritissimo Joshua Tarling. 

fattore pioggia sul giro

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Poi dalle 16.20, quando Roglic è già all’ottavo chilometro, si aprono gli ombrelli: da Bernal in poi pedalano tutti con l’acqua e la strada bagnata. Ma nonostante la pioggia, il messicano Isaac Del Toro, 21 anni, alla prima grande crono della sua carriera, si difende benissimo e salva la maglia rosa per 25” dal suo compagno Ayuso. In classifica, terzo Tiberi a 1’01”, quarto Simon Yates 1'03” e quinto Roglic a 1’18”; ottavo Ciccone a 2’07”. Il Giro si conferma apertissimo.

Tempi / Il migliore dei big nella crono è proprio Roglic, che infligge 19” a Ayuso, che l’anno scorso aveva battuto Ganna di 1” alla Tirreno-Adriatico: Simon Yates perde 28”, Tiberi a 38”, la maglia rosa Del Toro a 1’07”. Più lontano Ciccone a 1’33” e Bernal a 1’43”. Da segnalare che Ayuso aveva fatto una prima parte di crono da manuale, tanto che dopo 8 km aveva 26” di vantaggio sulla maglia rosa Del Toro e la proiezione lo dava nuovo leader; erano diventati 43” dopo 20 km, ma nella parte finale Del Toro si è veramente superato. Mentre è da sottolineare la prova in crescendo di Tiberi: partito con grande precauzione, ha poi guadagnato sempre più. Tiberi si conferma come un potenziale vincitore del Giro, così come oggi Roglic è tornato prepotentemente in classifica dopo la tappa degli sterrati e la caduta. In questa crono lo sloveno, primo nel Giro 2023, era partito con un ritardo di 2’25” da Del Toro, e adesso è a 1’18”, e sappiamo quanto Roglic sia forte nella parte finale di un grande giro. Programma / Domani undicesima tappa, Viareggio-Castelnuovo ne’ Monti, 186 km e 3850 metri di dislivello. È una giornata a tre stelle, ma molto complicata tra l’Appennino toscano della Garfagnana e quello reggiano, la più difficile di questa settimana. A metà tappa c’è la salita dell’Alpe San Pellegrino, 1623 metri, 13,7 chilometri all’8,8% e punte del 19% al km 11: è la massima pendenza del Giro. Poi ci sono altre due salite: Toano (11,1 km al 4,9%) a 40 km dall’arrivo e Pietra di Bismantova, a 5 km dalla conclusione. È una salita di 5,8 km al 5,8% con punte del 12%. Sarà battaglia, anche per le migliaia di curve presenti. Il prossimo arrivo in salita sarà tra una settimana, in Trentino, a San Valentino (Brentonico).

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