
tra parentesi
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Per aiutare Gattuso e la Nazionale servono collaborazione, ritmi più alti e l’esplosione di qualche promessa
Apriamo le finestre, diamo un’ultima rassettata, nascondiamo la polvere sotto al tappeto: arriva un campionato tutto nuovo, pieno di rischi e opportunità, che dovrà traghettarci (è la speranza più grande) fino in America per il Mondiale. Accogliamolo con un pensiero rivolto a Rino Gattuso. Coglie le squadre ancora un po’ in disordine, alle prese con il via vai degli arrivi e delle partenze, più frenetico di quello degli hotel in questa strana estate di mezza crisi. Anche il mercato delle grandi è stato all’insegna della parsimonia: spese sì ma con giudizio, primum vendere poi largheggiare, così la Juve sono due mesi che cerca di sfoltire la rosa giuntoliana, così Milan e Inter hanno mollato il colpo di fronte a richieste in apparenza non accoglibili, vedi Leoni al Liverpool (e chissà se non se ne pentiranno), vedi Lookman rimasto a Bergamo, dove – forti dei conti a posto - si possono permettere di dettare le regole. D’altra parte De Laurentiis, il presidente che scende in campo con lo scudetto sul petto, è da sempre il mago della sostenibilità e ciò nonostante ha vinto due scudetti in tre anni come ai tempi di Maradona. Dunque si può fare, se si è bravi.