Esposito, Camarda, Ekhator e... Saranno famosi: esame di maturità in A, quanti candidati

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L'interista e l'ex Milan ora al Lecce sono i due volti della Serie A di domani (ma anche di oggi). E occhio agli altri... Da Venturino a Palestra, da Ahanor fino a Ekhator, Palma e Njie: ecco i talenti Under 20 su cui puntare

Andrea Barilaro

23 agosto - 13:52 - MILANO

Nove luglio 2006, Berlino, Italia-Francia, la testata di Zidane, il rigore di Grosso, campioni del mondo: ve lo ricordate? Loro... no. Sono la Generazione Z, nati insieme a Facebook, cresciuti su Instagram e finiti su TikTok. Sono poco più che teenager, hanno talento e fanno divertire. Sono vivaci, spavaldi, belli da vedere. Una ventata d’aria fresca in un Paese - dicono - per vecchi, leggasi speranze per la Serie A di domani. Ma il futuro è già oggi e quindi eccoli.

i fantastici... due

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Il più piccolo, il più promettente, il più famoso. "Il più" sempre e comunque. Francesco Camarda, 17 anni e 12 partite in A. Ah sì, è il più giovane esordiente di sempre. Per poco non trovava anche il gol in Champions contro il Bruges: quanti centimetri erano, Francesco? Un anno interlocutorio tra prima squadra e Milan Futuro, ora il primo tra i grandi a Lecce. Corvino che l’ha voluto a sé non ha dubbi: “È un cavallo vincente”. Poi mister Di Francesco: “Ha tanta fame, pure troppa... Si dispera per ogni gol sbagliato”. Nel precampionato ne ha fatti cinque, spicca anche una tripletta. Buona media anche nel Milan: 65 in 4 anni da quando si fa sul serio nel campo a undici. E che scalata, dallo scudetto U15 alla Champions in meno di mille giorni. Il Lecce gli ha dato la bici, ora sta a lui pedalare. Altro giro, altro bomber: Francesco Pio Esposito, ma è sufficiente Pio: “Di Francesco ce ne sono tanti, a me piace l’originalità”. Lo scorso anno 19 gol in B con lo Spezia, quello prima "solo" tre ma era ancora minorenne. Chivu, suo estimatore dai tempi della Primavera interista, se l’è portato al Mondiale, lui ha segnato al River e si è guadagnato la conferma. E anche l’investitura di Vieri: “Ha tutto per sfondare”. Dopo due anni di gavetta, ecco la F.1 al volante della Ferrari: il Kimi Antonelli del nostro calcio. Ci sarà da superare l’esame San Siro, ma potrà chiedere consiglio a Seba: quando il fratellone segnava al Genoa il primo gol in A, lui aveva solo 14 anni. Oggi le prospettive sono cambiate.

possibili conferme

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Genoa ieri e oggi. Prima il passato, Honest Ahanor, da quest’estate anche ‘mister 20 milioni’, cioè la cifra versata dall’Atalanta (bonus compresi) nelle casse del Grifone. Sarà il nuovo Ruggeri, passato all’Atletico. Esterno mancino, secondo 2008 a esordire in A dopo Camarda, una volta a Bergamo ha detto: “Non ho paura”. E c’è da credergli. Via al presente, Lorenzo Venturino e Jeff Ekhator. Genovesi e genoani, entrambi 2006, in un anno sono passati dallo scudetto U18 alla Serie A. "Ventu" fa un po’ di tutto, è partito attaccante e ora bazzica sulle corsie, il lato è indifferente. Così Vieira: “Mi piace veramente come giocatore”, lui dal canto suo può raccontare di aver già segnato la prima doppietta in A contro il Bologna. Jeff è un nove che più nove non c’è, cresciuto nell’oratorio Don Bosco dove è partito anche Cambiaso. A curriculum 24 presenze in A, dato destinato a salire.

le promesse

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Per la serie: "Serie A, ne voglio ancora". Hanno già esordito e con loro quattro si va sul sicuro. Primo, Marco Palestra dell’Atalanta. A vent’anni una manciata di minuti in Supercoppa contro il Real e tre presenze in Champions: ad avercene... Gasperini l’ha fatto esordire, Juric può farlo esplodere. L’obiettivo è la continuità: lo scorso anno nove presenze, ma solo due da titolare. Viene da Buccinasco, ha iniziato con l’Assago e poi l’Atalanta l’ha scovato durante un torneo con l’Accademia Inter. Secondo, Alieu Njie del Torino: 2005, svedese, 16 gare in A e un gol al Como. Dirà Urbano Cairo: “Ho sempre creduto in lui, ora deve tenere i piedi per terra”. Rallentato dalla frattura del malleolo e da un guaio muscolare, non gioca da febbraio e dovrebbe rientrare a settembre. Badare bene: è rapido, potente, salta l’uomo come pochi e ha strappi da mal di testa. Terzo, Matteo Palma, 2008, papà italo-austriaco e mamma tedesco-camerunense, difensore che l’Udinese custodisce gelosamente. Lo scorso anno su e giù tra Primavera e prima squadra, poi ha pensato bene di segnare in amichevole al Werder Brema e finire sui taccuini di mezza Europa. Quarto, Luka Topalovic, vent’anni, stellina che l’Inter ha prelevato un anno fa dal Domzale in Slovenia. Un anno da top in Primavera, poi a Como l’esordio tra i grandi nella serata dello scudetto del Napoli. Curiosità: il The Guardian l’ha inserito tra i 60 giovani più promettenti del mondo, e da quelle parti spesso ci prendono. Partirà con l’U23 di Vecchi, poi chissà...

le scommesse

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Quattro nomi, quattro scommesse. Guida Francesco Coppola, 2005 rientrato al Pisa dopo un anno alla Vis Pesaro in C. Italo-cubano scuola Toro e Juve, capello riccio e 192 centimetri per 86 kg (di muscoli), il suo nome andava di moda in Premier ma voleva la A con il Pisa. L’altra stellina è Emanuele Sala, mediano 2007 del Milan. Si è messo in mostra in Inghilterra contro il Leeds, per lui probabile un su e giù tra prima squadra e Milan Futuro. Calciatore fin dalla nascita, ma letteralmente... Mamma Laura, dirigente del Cimiano, lo portò per la prima volta in spogliatoio quando aveva poche settimane. E infatti è venuto su calciatore come Alessandro, il fratello, mezzala della Pro Patria e ex Primavera Milan. Ancora Pisa con Louis Thomas Buffon, figlio di Gigi e Alena Seredova, nato un anno dopo Berlino. A marzo l’esordio in B a 17 anni, nel precampionato anche un super gol che ha convinto Gilardino. Ha scelto la nazionale ceca “perché ci sono maggiori possibilità di crescita”, ma è sempre in tempo per cambiare idea e puntare sull’azzurro. Un pizzico di Como con Andrea Le Borgne, 2006, francese ex Marsiglia e Nizza, centrocampista che gioca con la fascetta ai capelli e ti nasconde il pallone. Nato a Neuilly-sur-Seine, sobborgo parigino a due passi dal Parco dei Principi, se preso nella giornata giusta vale il prezzo del biglietto. È arrivato in inverno e ha già stregato Fabregas, che l’ha fatto esordire alla Como Cup contro l’Al-Ahli. Bonus: l’eleganza, perché quando tocca il pallone di suola è un piacere per gli occhi.

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