Finalmente. Possiamo dirlo: è il suo momento. Ha atteso due anni, ma ora il Papu Gomez è pronto a tornare in campo. E lo farà con il Padova (qui l’analisi dell’ultima vittoria con il Catanzaro). Scontata la squalifica per doping, il...
Pietro Zaja Redattore, telecronista
22 ottobre 2025 (modifica il 22 ottobre 2025 | 15:43)
Finalmente. Possiamo dirlo: è il suo momento. Ha atteso due anni, ma ora il PapuGomez è pronto a tornare in campo. E lo farà con il Padova (qui l'analisi dell'ultima vittoria con il Catanzaro). Scontata la squalifica per doping, il campione argentino potrebbe già esordire domenica, ore 15:00, all'Euganeo contro la Juve Stabia di Ignazio Abate. La sua presenza, però, è in forte dubbio a causa di un problema fisico di lieve entità, che verrà valutato. Tempo al tempo. Il Papu è tornato e il Padova se lo dovrà godere. Anche perché l'argentino è stato chiaro: lui fa sul serio e vuole portare la sua nuova squadra in Serie A. Ecco cosa ha detto l'argentino questo pomeriggio, ore 15:00, in conferenza stampa di presentazione presso la sala stampa dello Stadio Euganeo.
Il Papu Gomez si presenta al mondo Padova: ecco le sue parole
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Dopo due anni il PapuGomez potrà tornare a giocare e lo farà con la maglia biancoscudata: "Pressione non c'è, ma è una vera responsabilità rappresentare i padovani e questa città. Sto rappresentando il Padova a livello globale e credo che sia una responsabilità che mi porta molta gioia, anche perché con questa maglia posso tornare a giocare a calcio. E speriamo di farlo per tanti anni. Il primo a convincermi è stato il ds Mirabelli, ho avuto anche altre offerte dall'estero, negli Emirati Arabi, ma volevo restare qua, per rimanere competitivo. La mia casa è qua. Il Padova per me rappresenta una vera sfida, voglio portare il Padova in Serie A. Questo è l'obiettivo che ho in testa. I primi mesi della squalifica sono stati i più difficili, perché non sapevo cosa fare, se continuare o meno a giocare. I due anni erano troppo lunghi e a 35 in quel momento non sapevo realmente cosa fare. Piano piano la rabbia si è trasformata in voglia di tornare a giocare. Voglio smettere quando voglio io".
"Ho dato il massimo in questo periodo per fare gli allenamenti al meglio. In questi mesi sto lavorando bene. Mentalmente è difficile allenarsi e non poter giocare, è la parte più difficile - continua il Papu - perché non sei parte al 100% del gruppo. Ma sicuramente fisicamente sto bene e ci metterò molto poco a tornare nella miglior condizione. La squadra ha una mentalità vincente e questa se la porta dall'anno scorso. Se l'è portata anche in Serie B e ogni domenica scende in campo per vincere. In questi giorni ho avuto un piccolo fastidio, ma speriamo sia nulla di grave. Non mi era mai capitato di avere un allenatore più giovane di me. L'idea è di darci una mano insieme. Io devo continuare a imparare. Andreoletti lo vede promettente, ha un futuro enorme, da Serie A. Lo ha dimostrato in C e lo sta dimostrando ora in B. Gli allenamenti mi piacciono molto e Andreoletti è un allenatore molto preparato. Possiamo lavorare molto bene, per far crescere anche me".
Papu: "Ecco cosa posso dare al Padova"
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"L'affetto e il calore della gente li sto vivendo, è il massimo. Mi si può trovare al supermercato a fare le spese, in centro a fare una passeggiata e la città la sto vivendo come un normale cittadino. La città ci ha sorpreso in positivo, è giovane, viva, universitaria. Il padovano mi ha sorpreso per la simpatia, a me e alla mia famiglia. Ci siamo adattati alla grande, i bambini hanno iniziato le loro attività e siamo apposto. A Padova posso portare l'esperienza che ho raccolto in questi anni di calcio. Poi voglio essere un esempio per i ragazzi, voglio aiutare tutti e voglio crescere assieme alla società. Voglio portare il Padova il più in alto possibile. Il percorso degli ultimi due anni è stato ricco di insegnamenti. Ho saputo prendere le cose negative e cambiarle in positive. A volte mi sono sentito un po' da solo, ma adesso vedo le cose più serenamente. Non mi faccio più tanti problemi per cose che non meritano. E poi vivo il presente. Voglio vivere nel presente e il mio presente è il Padova. E quindi voglio dare il massimo".
Andreoletti, il Mondiale e verso la Juve Stabia...
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"Devo adattarmi al gioco del mister, non vogliamo snaturare la squadra, che sta facendo molto bene con un'idea di gioco precisa. Non faremo esperimenti, giocherò dove ho giocato quasi sempre. Il grande sogno è quello di giocare in Serie A con il Padova, punto al massimo. Non vengo a stare qua tanto per... Do il massimo e voglio portare il Padova al massimo livello. Quando ho firmato il contratto sapevo che non sarei arrivato al Real Madrid, ma la società sta facendo il massimo".
"Il Mondiale è stato bello, perché lo abbiamo vinto, ma è stato un po' strano per il periodo. A me piacciono i Mondiali dopo la stagione, però devo dire che i giocatori ci sono arrivati meglio. In questo Mondiale tutti sono arrivati al top della condizione fisica. Andreoletti, in una cena a Bergamo mesi fa, voleva capire perché volevo venire a Padova, che cosa avevo dentro. Abbiamo parlato tanto di calcio, poi lui è bergamasco e abbiamo parlato dell'Atalanta, di come gioca lui, ma principalmente voleva capire se avevo davvero la voglia di rimettermi in gioco. Non posso confermare se ci sarò con la Juve Stabia. Con lo staff medico valuteremo la migliore opzione e valuteremo cosa fare". Così il PapuGomez in conferenza stampa si è presentato ai tifosi del Padova.