Dal Tuca Tuca al Tikus

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Quando un like sparge veleno e innesta polemiche e il caso di Marcus Thuram lo dimostra. Ma da Totti a Dybala, da Icardi a Brozovic, i precedenti che hanno diviso lo spogliatoio non mancano... 

Luigi Garlando

Giornalista

4 luglio - 07:32 - MILANO

"Mi piaci, oh, oh… Mi piaci, oh, oh, oh...". Raffaella Carrà metteva i like già nel 1971 quando ballava il Tuca Tuca. Il pulsante con il pollice alto è esploso invece su Facebook nel 2009, per la gioia del marketing che può tracciare meglio i nostri gusti. Ogni giorno sulla Terra si sparano 160 miliardi di "mi piace". Politici e Vip comprano like sottobanco: chirurgia social. Il calcio invece ha trasformato il pulsante nella freccia di Paride, codardo in battaglia, che colpì Achille al tallone, da lontano. Il ditino immerso nel veleno, click e saetta affilata, senza usare parole, senza metterci la faccia, senza rischiare multe. 

i "precedenti"

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Così Totti mise un like al post di un tifoso romanista che chiedeva "Vendete Florenzi"; l’ex Icardi ad alcuni juventini che avevano appena eliminato l’Inter dalla Coppa Italia; il romanista Dybala cliccò “mi piace” al viola Bove che aveva appena steso la Magica; Brozovic sparò un like al post dell’Inter che annunciava Icardi degradato da capitano; Mancini ha cliccato contro Spalletti, pro Acerbi; contro Spalletti aveva cliccato anche Bastoni all’Europeo. 

thuram e Vlahovic

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L’Inter è specialista in materia. Un tempo invece, quando Ronaldo il Fenomeno minacciava: "Ora torno e metto a posto qualcosa in spogliatoio", il Cholo Simeone non cliccava, ma ribatteva: "Sì, lo scaldabagno". Altri tempi, altri uomini. Dopo la prestazione immonda contro il Fluminense, può il Tikus Thuram cliccare contro il suo capitano che ha invocato dignità? Dopo la stagione orribile e i soliti 12 milioni messi in tasca, può Vlahovic mettere un like a Bellingham? Molto meglio la Raffa, tutta la vita.

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