Tour spettacolo, Van der Poel sprint vincente su Pogacar

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Siamo appena alla seconda tappa e al Tour de France è già spettacolo.

La fase finale della Lauwin Planque- Boulogne sur Mer di 209,1 km è sembrata quella di una delle classiche di primavera, con tutti i protagonisti più attesi a darsi battaglia fino all'ultimo metro.

A spuntarla è stato Mathieu Van der Poel che ha lanciato lo sprint e ha resistito, con un bel colpo di reni, al ritorno di Tadej Pogacar. Un successo questo (il n.55 in carriera) che all'ex iridato è valso anche la maglia gialla grazie al gioco degli abbuoni, e gli è servito per dimenticare le polemiche di cui è stato fatto oggetto, in Francia, da parte degli ecologisti, che contestano all'olandese nipote e figlio d'arte di utilizzare jet privati per spostarsi e di avere come sponsor personale (uno dei tanti) una compagnia proprio di 'taxi jet'.

Alle spalle del vincitore di oggi, e quest'anno anche della Sanremo e della Roubaix, e di Pogacar, ecco Jonas Vingegaard, uomo più da corsa a tappe che in linea, e soprattutto uno che è al Tour per provare a rivincerlo. Solo 17/o, ma comunque nel gruppo dei primi 20 da cui è uscito il vincitore di giornata, Remco Evenepoel che ha mollato in fase di volata ma che fino all'ultimo chilometro ha lottato in ogni maniera per tentare di andarsene, pur dando l'impressione di non avere uno stile di pedalata perfetto. Il migliore degli italiani è stato l'ex campione nazionale Simone Velasco, nono e quindi oggi all'altezza di avversari dai pedigree così illustri. Questa è la seconda volta che il trentenne Van der Poel alza le braccia al cielo al Tour de France, dopo l'emozionante vittoria di quattro anni fa a Mûr de Bretagne, che dedicò al nonno scomparso, l'ex campione francese Raymond Poulidor, eterno secondo in tante, troppe, circostanze. E, come se fosse un segno del destino, aveva già indossato la maglia gialla, e proprio in una seconda tappa, vinta davanti allo stesso Pogacar. Quanto a oggi, "l'arrivo è stato più complicato di quanto pensassi - ha spiegato VdP -. Ero molto motivato, aspettavo questo momento da quattro anni e volevo questa seconda vittoria al Tour. Oggi la gente mi considerava il favorito ma vi assicuro che quando guardi i corridori che erano davanti in salita, non sai se alla fine il pronostico verrà rispettato. Quindi sono molto contento".

Domani tappa per velocisti, e l'Italia torna a sperare in Jonathan Milan, principale 'indiziato' per interrompere un digiuno di successi parziali che per il pedale azzurro dura dal 2019. Intanto oggi il friulano è stato protagonisti di un diverbio con Girmay dopo uno sprint per un traguardo volante. "Cos' è successo con Girmay? Niente di particolare, un semplice fatto di corsa, lui ha un po' allargato, io mi sono innervosito - le parole di Milan -. Ma ci siamo chiariti subito e ci siamo stretti la mano anche qui dopo il traguardo, perché c'è stima reciproca. Ma non è successo solo questo, oggi: mi sono preso anche un telefono in faccia, davvero una bella botta. Vedere tanta gente sulle strade è bellissimo, ma i tifosi devono restare in zona di sicurezza, bene a bordo strada e fare grande attenzione ai telefonini che possono davvero essere molto pericolosi". E allora chi di dovere faccia rispettare le regole.

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