Covid: la variante LP.8.1 provoca una caduta dell'immunità

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 la variante LP.8.1 provoca una caduta dell'immunità

In Italia, al momento, i numeri restano bassi pur essendo in leggero aumento

Daniele Particelli

22 maggio - 14:49 - MILANO

Una nuova variante del virus SARS-CoV-2, come accaduto a più riprese negli ultimi anni, variante dopo variante, sta attirando l'attenzione degli esperti di tutto il mondo: si tratta della variante LP.8.1, un lignaggio discendente dalla variante JN.1 che, secondo le più recenti analisi, mostra una maggiore capacità di evasione della risposta immunitaria. Questo significa che, pur non essendo la più infettiva tra le varianti in circolazione in questo periodo, la variante LP.8.1 sarebbe in grado di eludere in modo più efficace le difese immunitarie acquisite con la vaccinazione o l'infezione pregressa.

Covid, la variante LP.8.1 provoca una caduta dell'immunità

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L’allarme arriva in modo particolare da Asia e Stati Uniti, dove la variante LP.8.1 è già diventata dominante. A Singapore, ad esempio, si è osservato un raddoppio dei casi, nonostante l’elevata copertura vaccinale della popolazione. Nulla di troppo strano, secondo il virologo Matteo Bassetti, direttore di Malattie infettive al policlinico San Martino di Genova. Questa recrudescenza, secondo l'esperto che abbiamo imparato a conoscere negli anni nella pandemia da COVID-19, sarebbe legata a una caduta dell’immunità dovuta sia al tempo trascorso dall’ultima vaccinazione sia alla scarsa circolazione del virus negli ultimi mesi, un aspetto che non ha consentito un rafforzamento della memoria immunitaria.

"Se questa variante dovesse colpire l'India, un Paese dove invece si è vaccinato pochissimo contro il Covid, sarebbe un bel problema. Insomma, stiamo in campana con LP.8.1 e vediamo cosa succede nelle prossime settimane", ha dichiarato Bassetti all'Adnkronos Salute. In Italia, al momento, i numeri restano bassi pur essendo in leggero aumento: nella settimana 8-14 maggio si sono registrati 249 nuovi casi, contro i 228 della settimana precedente, mentre i decessi sono rimasti stabili a 13.

La variante LP.8.1 discende dalla variante JN.1, bersaglio dei vaccini aggiornati nella stagione precedente, ma è antigenicamente distinta al punto da ridurre sensibilmente l’efficacia delle difese esistenti. L'Agenzia europea del farmaco (EMA) ha confermato che la variante ha superato JN.1 in prevalenza globale, diventando quella attualmente più diffusa. In risposta a questi dati, l’Emergency Task Force dell’EMA ha raccomandato di aggiornare la composizione dei vaccini proprio in funzione di LP.8.1, per mantenerne l'efficacia.

Uno studio pubblicato su Lancet Infectious Diseases ha mostrato che la variante LP.8.1 ha una minore infettività rispetto a JN.1, ma una maggiore evasione immunitaria, un dato che conferma la sua pericolosità in un contesto di immunità calante. Ad oggi, però, l'Organizzazione Mondiale della Sanità non ha ancora raccolto dati clinici definitivi sugli effetti specifici della variante LP.8.1, ma le autorità sanitarie globali stanno monitorando con attenzione l’evoluzione.

La priorità, secondo gli esperti dell'EMA e dell'OMS, resta quella di adattare i vaccini ai ceppi emergenti, così da farsi trovare pronti in vista dell'avvio delle campagne vaccinali nel 2025 e 2026, in fase di pianificazione in queste settimane. In attesa di vaccini mirati, quelli sviluppati contro JN.1 o KP.2 potranno ancora essere utilizzati, ma solo temporaneamente.

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