Allegri ha un problema: Nkunku e Gimenez non segnano mai, dove sono i gol dei centravanti?

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Ancora nessuna rete per i due attaccanti, che faticano a reggere il reparto da soli: perché non provare a schierarli insieme? Per il tecnico è una questione di equilibrio

Luca Bianchin

Giornalista

25 ottobre - 00:29 - MILANO

Il Milan deve aver pescato la carta obiettivi sbagliata, come a Risiko: "prova a vincere la Serie A senza i gol dei centravanti". Da inizio campionato, va avanti con i gol di seconde punte (Pulisic, Leao), centrocampisti (Modric, Fofana, Loftus-Cheek) o esterni (Saelemaekers). Da Gimenez e Nkunku, nulla. Santi e Christo in questo Milan-Pisa si sono alternati ma per 90 minuti non hanno preso mai la porta: molto più terreni di quanto i loro soprannomi suggerirebbero. Gimenez, in particolare, a lungo ha guardato la partita, attivo ma disconnesso dal resto della squadra. A oltre due mesi dall’inizio del campionato, il bilancio si fa pesante. Non è l’anno dei centravanti per nessuno ma l’Inter ha Bonny, Lautaro e Thuram a 3 gol, il Napoli Hojlund a 2, la Juve Vlahovic a 2 e David a 1. Il Milan, con i due centravanti, è ancora a zero. “Dovevamo essere più lucidi dentro l’area”, dice Allegri e questo riassume molto. 

IL MILAN E I CENTRAVANTI

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Perché Gimenez non fa gol? Risposta complessa e articolata. In passato, è stato per imprecisione e sfortuna: De Gea nello scorso weekend gli ha cancellato un gol con un miracolo e altre volte è stata questione di centimetri. Contro il Pisa no, è stata un’altra storia e la partita sotto ritmo del Milan è di sicuro parte della spiegazione. Santi ha girato a vuoto, con un Milan spesso sonnacchioso, lento, incapace di creare per lui. Nel primo tempo è passata una mezza palla buona e lui non è riuscito a controllarla. Nel secondo, nulla. Christopher Nkunku, al confronto, ha un alibi grande così: ha giocato solo 14 minuti più recupero. In quei 14 minuti è andato più vicino al gol: liberato da Leao, almeno ha calciato in porta. Canestrelli, in scivolata, gli ha cancellato l’esultanza. 

PERCHÉ NON TRE PUNTE

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I numeri sono chiari. Per Gimenez, in 76 minuti, nessun tiro in porta, solo 8 passaggi riusciti (uno ogni 9 minuti e mezzo…), nessun assist, nessun cross, una sola occasione creata. Per Nkunku, appena 4 passaggi e nulla oltre quel tiro respinto. Troppo poco. Di fronte a tanta povertà, viene da chiedersi perché, in una partita così, Allegri non abbia provato a farli giocare insieme: Nkunku dietro a Leao e Gimenez. Non dall’inizio – Nkunku non ha 90 minuti e cambiare gli equilibri non avrebbe avuto senso – ma almeno negli ultimi 20 minuti, con il Pisa chiuso a difendere e l’ansia dei punti persi che saliva rapida. "Saremmo stati più esposti al contropiede", ha spiegato Allegri alla fine.

CHE COSA SUCCEDE ORA

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Il Milan ora ha bisogno di qualcosa in più. Allegri certo non cambierà la struttura di squadra e ci mancherebbe: le punte resteranno due. Con Pulisic fuori fino alla sosta di novembre, restano tre giocatori per due maglie. Martedì il Milan andrà a Bergamo e Rafa Leao, a meno di sviluppi nei prossimi giorni, giocherà. Resta l'altro posto da assegnare. Nkunku alza timido una mano: che cosa vorrà dire?

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