Abruzzo Gran Tour-Circuito di Avezzano tra motori d'epoca e paesaggi unici

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Dalla OM 665 MM anteguerra rientrata da Capo Nord, alla Lancia Flaminia Convertible arrivata dal Sussex, alla MG TC del 1945 del giro del mondo: non temono i chilometri le classiche alla scoperta del "cuore verde d'Europa"

Savina Confaloni

4 luglio - 18:17 - AVEZZANO (L'AQUILA)

È un viaggio nella storia e nell’identità abruzzese l'edizione 2025 dell’Abruzzo Gran Tour - Circuito di Avezzano, che fino al 6 luglio porta lungo le strade del "cuore verde d'Europa" alcune delle più belle auto da corsa scoperte, spider e roadster costruite dal 1924 al 1972. Un percorso nuovo tra borghi antichi e tradizioni, percorrendo le vie panoramiche del Gran Sasso e del Parco della Maiella, con un'attenzione particolare all’anno giubilare e alle chiese rupestri d’Abruzzo. La prima a partire è l'Alfa Romeo RL Targa Florio del 1924 del collezionista Venanzio Fonte, testimone delle gesta del pilota Giulio Masetti alla Targa Florio di quell'anno, seguita dalle Alfa Romeo 6 C 1750 Gran Turismo carrozzate da Touring e da Zagato, la rara 6C 2300 Gran Turismo del 1934, e lo squadrone delle imponenti Bentley anteguerra, Talbot AV 95 Open Tourer, Lagonda M45 T8 Tourer. "Le strade dell'Abruzzo sono perfette per queste vetture - spiega il patron dell'evento Felice Graziani - perchè sono molto curate e poco frequentate, e consentono di guidare in tranquillità e sicurezza, senza il rischio di surriscaldare i motori, attraversando posti di straordinaria bellezza".   

ABRUZZO GRAN TOUR

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Un nastro d'asfalto perfetto porta curva dopo curva agli spazi maestosi dell’altipiano di Campo Imperatore, con la vista sul Corno Grande e il Gran Sasso d'Italia. È l'inizio dell'Abruzzo Gran Tour - Circuito di Avezzano, che fino al 6 luglio racconta a equipaggi arrivati da tutto il mondo i segreti e le meraviglie di una regione in cui la natura domina incontrastata e ogni angolo racconta tradizioni antiche. Una terra che l’orientalista Fosco Maraini definì il “Piccolo Tibet” per le sembianze di questo vasto altopiano circondato da montagne e che le vetture riescono a godersi al meglio in modalità open air: ammesse a partecipare infatti solo auto da corsa scoperte, spider e roadster costruite dal 1924 al 1972. Dalle vallate ai pascoli di dannunziana memoria, il corteo storico raggiunge  i borghi di Pescocostanzo, Campo di Giove, Scanno, Pescasseroli, Sulmona, Ovindoli, Bominaco, e Gioia dei Marsi. Le Bentley Speed Model, Blower e Speed Six anteguerra tuonano lungo strade deserte d'Abruzzo, interrotte solo da piccole comunità straordinariamente accoglienti. "È lo spirito dell'Asi Circuito Tricolore, di cui il Gran Tour d'Abruzzo - Circuito d'Avezzano fa parte - spiega l'organizzatore Felice Graziani - promuovendo cultura, turismo, territorio, e motorismo storico".  Il Gran Tour d'Abruzzo è infatti il nono appuntamento della serie nazionale nata per raccontare i luoghi più belli d'Italia grazie al "turismo lento" al volante di vetture d'antan, con il patrocinio del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, del ministero della Cultura, e dell’Anci. 

CIRCUITO DI AVEZZANO

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La cittadina di Avezzano è da tradizione il fulcro delle ultime giornate dell'Abruzzo Gran Tour - Circuito di Avezzano: la sera del 5 luglio, dalle 22.00, le strade del centro storico si trasformano in un vero e proprio "circuito cittadino" per l’emozionante sfilata delle oltre cento auto e moto d'epoca iscritte all'evento, che vede riunirsi anche le due ruote impegnate nella rievocazione della Coppa del Fucino disputata dal 1924 al 1927 sulla strada Circonfucense. Un'occasione unica per il pubblico per vedere da vicino ed applaudire le Alfa Romeo più rare in gara, dalla RL Targa Florio del 1924 guidata da Giulio Masetti alla Targa Florio di quell'anno e oggi dell' italo-americano Venanzio Fonte, alle Alfa Romeo 6C 1750 Gran Turismo carrozzate da Touring e da Zagato, alla 6C 2300 Gran Turismo Pescara del 1934. "Un esemplare importantissimo, perchè partecipò con la Scuderia Ferrari a gare come la Coppa del Littorio di 5700 km, la Mille Miglia, e la 24 Ore di Pescara Targa Abruzzo nel 1934 dove vinse - spiega lo specialista Alfa Romeo Francesco Bonfanti - e da allora il modello prese quel nome".  E poi le maestose Bentley anteguerra, la Talbot AV 95 Open Tourer, Lagonda M45 T8 Tourer, e la OM 665 S Mille Miglia del 1929 del driver toscano Gianni Morandi, preziosa nel suo restauro conservativo che ne ha mantenuto il colore originale del 1929, appena rientrata da un viaggio a Capo Nord di 10.600 chilometri. "Un’impresa di 28 giorni e circa 190 ore di guida, con una una trentina di tappe  in condizioni atmosferiche e di asfalto molto diverse - spiega Morandi - ma che la OM 665 ha superato brillantemente, passando dal caldo dell’Italia al clima freddo di Danimarca e Norvegia, tagliando  il traguardo di Capo Nord senza segni di cedimento". Al corteo delle tenaci e resistenti vetture anteguerra, seguono nell'Abruzzo Gran Tour -  Circuito di Avezzano le regine di eleganza e prestazioni anni Cinquanta e Sessanta, come le Lancia Aurelia B24, le Jaguar XK 120, le Jaguar E-Type. Arriva su strada dal Sussex la Lancia Flaminia Convertibile del 1964 di Isabelle Mathew: circa 2000 km da Chichester, dove fra pochi giorni si accenderà la passione con il Goodwood Festival of Speed, e su strada arriva anche la MG TC del 1945 dell'argentino Mario La Civita, figlio di emigranti abruzzesi, che proprio all'Abruzzo Gran Tour termina il suo giro del mondo. È partito da Buenos Aires due anni fa, alla volta di Patagonia, Cile, Perù, per proseguire verso l'Europa, e concludere il suo viaggio di circa 90.000 chilometri, dopo le tappe nordiche, proprio nella terra dei suoi genitori, a Sulmona.

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