Zverev: "Dal 2026 Toni Nadal sarà più presente". E su Rafa svela: "A metà cena si è alzato e..."

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Ospite del podcast "Nothing Major Show", il tedesco ha raccontato la settimana trascorsa a Maiorca presso l'Acamedy dello spagnolo, e le novità sul suo team

Martina Sessa

5 agosto - 17:02 - MILANO

Una semifinale conquistata (con un po' di fatica) e un nuovo ingresso nel team, ma non prima del 2026. A Toronto Sascha Zverev è tra i quattro giocatori che punta al titolo statunitense: sconfitto Alexei Popyrin in tre set in rimonta, sarà Karen Khachanov l’uomo da battere per puntare alla quarta finale stagionale, la prima a livello 1000 in questo 2025. Un’iniezione di fiducia per il tennista tedesco, che arriva da un periodo difficile con la sconfitta al primo turno di Wimbledon: il numero due del mondo, oltre a ritrovare il suo gioco in vista dei grandi appuntamenti ancora in calendario, cerca di ritrovare la miglior condizione per presentarsi al meglio al nuovo possibile coach: Toni Nadal, infatti, farà parte del team Zverev dalla prossima stagione.

LE PAROLE

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Dopo la scottante sconfitta a Londra, Sascha è volato in Spagna per allenarsi alla Rafa Nadal Academy in vista dello swing americano. Al suo fianco, a sorpresa, a dargli consigli c’era Toni Nadal, zio ed ex coach di Rafa. “È stato molto bello trascorrere quella settimana a Maiorca con Toni e credo che anche lui ne abbia tratto un bilancio positivo e che si sia divertito. Al momento la sua agenda è piena di impegni, ma credo che l’anno prossimo sarà molto più presente al mio fianco", ha confessato l’attuale numero tre del mondo al 'Nothing Major Show', il podcast condotto dagli ex tennisti americani Jack Sock, Sam Querrey, John Isner e Steve Johnson.

il maestro rafa

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Ospite della puntata, Zverev ha parlato anche di Nadal. Non solo Toni, ma anche di Rafa, mentore del tedesco negli anni in cui i due hanno condiviso il circuito: “Non so quante volte mi ha detto che devo essere più aggressivo e coraggioso, se sono passivo sono vulnerabile. E mi ha detto che crede io possa vincere uno Slam, ma solo se sarò più aggressivo nei momenti importanti". E non manca di raccontare un aneddoto sul campione spagnolo: “A Maiorca abbiamo cenato insieme, è stato stupendo per me. Cenavamo spesso fino all’una di notte e a metà della cena si alzava in piedi e simulava dei diritti potenti nell'aria, per farmi capire dove voleva che migliorassi".

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