Velocizzare gli acquisti di materiale ed equipaggiamento militari per far fronte alle carenze difensive, bypassando il controllo preventivo della Corte dei Conti e creando un'apposita commissione speciale per verificare e vagliare la regolarità dei contratti. Questo, in sintesi, l'emendamento che il ministero della Difesa presenterà nei prossimi giorni, forse già lunedì, per accelerare sui contratti di produzione o commercio di armi, munizioni e materiale bellico.
Un documento, anticipato da indiscrezioni di stampa, che ha sollevato un polverone politico, con Avs e M5s in prima linea. "Non solo stanno dirottando tutte le nostre risorse pubbliche negli armamenti - attacca Giuseppe Conte -, ma vogliono anche apparecchiare questa mangiatoia lontano da occhi indiscreti, a tutto beneficio dei signori delle armi". "Questa è un'altra gravissima vergogna, contro cui ci opporremo in tutti modi", denuncia Nicola Fratoianni. "È una norma - chiosa Angelo Bonelli - che porta l'Italia in uno stato di guerra".
"Le spese per la sicurezza - la replica del ministro degli Esteri, Antonio Tajani - sono per garantire meglio i nostri cittadini. Chi interviene quando c'è un terremoto? Chi interviene quando c'è un' alluvione? Chi interviene contro il terrorismo? Chi ha portato mille cittadini di Gaza in Italia? Le nostre forze armate. Non si può parlare di sicurezza senza investimenti".
Quello che via XX settembre ha preparato - alla luce anche degli accordi dell'Aja sul 5% del Pil investito in spese militari - è un documento che mira a velocizzare i contratti urgenti su produzione e commercio di materiale bellico che, stando a quanto si apprende, si aggirerebbe intorno al 5% delle stipule totali. L'obiettivo sarebbe quello di sopperire alle carenze cui devono far fronte le forze armate, soprattutto in un momento di crisi geopolitica internazionale che preoccupa sempre di più, come più volte ha ricordato lo stesso ministro Guido Crosetto.
I pilastri su cui si fonda l'emendamento sono sostanzialmente due. Il primo è quello di evitare il controllo preventivo della Corte dei Conti, bilanciando però la deroga con la creazione di una commissione speciale che sarà composta da un magistrato del Consiglio di Stato, da un avvocato dello Stato, da un rappresentante per ciascuna forza armata e da un rappresentante della Direzione nazionale degli armamenti. Il secondo, invece, è quello che riguarda la volontà di sottoporre i contratti a segreto, contrariamente a quanto previsto dal decreto legislativo sui contratti pubblici. Un obiettivo che verrebbe giustificato dalla volontà di garantire la sicurezza del Paese, evitando di fornire informazioni considerate "sensibili" per l'Italia.
Il documento, già redatto dagli uffici legislativi, è pronto per essere presentato come emendamento al decreto infrastrutture, ma non è escluso che possa trovare un'altra collocazione nel caso in cui il provvedimento slittasse, dopo le beghe all'interno della maggioranza sulla questione pedaggi. L'intenzione della Difesa, comunque, è quella di arrivare a un via libera nel più breve tempo possibile.
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