Moral suasion Tajani su ius Italiae, Lega-FdI fanno muro

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Antonio Tajani cambia strategia sulla cittadinanza e si mostra più accomodante con il resto del centrodestra, che vorrebbe convincere sulla bontà di una riforma che dia più peso alla formazione scolastica. Intanto frena: lo Ius Italiae "non è l'emergenza numero uno", afferma intervistato da Bruno Vespa al Forum in Masseria, ma "un centrodestra moderno deve farsi carico di questo problema". Detto questo, "figurarsi se faccio una minima azione che possa mettere in difficoltà il centrodestra, ho raccolto l'eredità di Berlusconi...".

Un possibile asse con le opposizioni per far passare lo ius scholae in Aula? "Non siamo disposti a fare accordi a ribasso, io vorrei convincere i nostri alleati entrando nel merito". Per ora i risultati della moral suasion sono modesti, almeno per quanto riguarda la Lega che chiude ogni spiraglio: "Invitiamo l'amico Antonio Tajani ad archiviare ogni polemica sulla riforma della cittadinanza. Non passerà mai". A stretto giro l'eurodeputato azzurro Fulvio Martusciello prende in prestito le stesse, identiche, parole per mandare un messaggio a Salvini e ai suoi "Archiviamo ogni polemica: il terzo mandato non passerà mai. La Lega del Nord si rassegni".

A modificare i toni (più che i contenuti) del leader forzista potrebbe essere stato il muro eretto all'unisono da Lega e FdI, la cautela del Pd, ma anche alcune ricostruzioni che parlano di una certa prudenza di Marina Berlusconi sul dossier cittadinanza. Lei "è un'amica, non abbiamo mai affrontato questo tema. Non si è mai espressa su questo tema", smentisce Tajani che - invece - secondo altre fonti di FI sarebbe sostenuto dalla primogenita del Cav in questa iniziativa per i diritti. Il segretario, però, resta stretto tra la resistenza degli alleati di governo e le polemiche delle opposizioni. "Noi ci siederemo al tavolo" sullo ius scholae in Parlamento - gli dice Giuseppe Conte -.

Ma se continui a fare dichiarazioni a luglio o ad agosto e poi le ritiri è un teatrino avvilente per questi giovani che ci credono, sei una contraddizione vivente". Rincara la dose Riccardo Magi di Più Europa: "Abbia un sussulto di dignità e smetta di parlare di cittadinanza, non ha più credibilità". Il vicepremier azzurro crede fermamente nella bontà della proposta elaborata dal sua partito, che "aggiunge serietà" al percorso per far diventare ragazzi stranieri cittadini italiani: 10 anni di formazione scolastica obbligatoria con profitto.

"E' una cosa seria, non per far dispetto a qualcuno. Il modello - argomenta - è quello di Roma che inglobava non escludeva, perché aveva un'identità forte. Parliamo di migranti regolari, dobbiamo dimostrare la forza della nostra identità e farli diventare italiani sul serio. La paura di integrare è segno di debolezza". La frecciata sembra rivolta ai salviniani che rispondono a tono: questa riforma "non è prevista dal programma di centrodestra, è stata bocciata perfino dal recente referendum promosso dalla sinistra. Guardiamo avanti, al Paese non serve un'estate di inutili polemiche: abbiamo il dovere di realizzare il programma che ha convinto gli italiani a darci fiducia". Da FdI chiude anche Giovanni Donzelli che parla di un "tema che non interessa agli italiani, la legge va bene come è. Lo ha confermato anche un referendum - ribadisce anche lui -. Ci possono essere visioni diverse nella maggioranza, non siamo un partito unico, ma l'opposizione non creerà un cuneo, non si illudano".

Nell'attesa che il testo degli azzurri venga effettivamente calendarizzato in Parlamento - e il confronto possa iniziare sulle carte - FI si prepara ad un'estate di mobilitazione per rivendicare il "diritto alla salute per tutti" e chiede una riforma complessiva della sanità entro fine legislatura. Poi, l'autunno sarà dedicato alla manovra, con la richiesta già messa in chiaro del taglio dell'Irpef per il ceto medio. Dopo che il partito di Salvini aveva rilanciato le richieste della "pace fiscale, rottamazione delle cartelle e flat tax", il leader forzista si mostra tiepido: "Non sono contrario alla rottamazione ma sono per scelte strutturali".

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