Un inglese a Roma: Simon Yates re del Giro. La Visma vince anche l'ultima tappa con Kooij

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La passerella nella splendida cornice della Capitale vede salire sul podio anche Del Toro e Carapaz

Luca Gialanella

Giornalista

1 giugno - 19:28 - MILANO

L’olandese Olav Kooij e l’inglese Simon Yates imperiali a Roma nell’ultima tappa che ha chiuso il Giro d’Italia numero 108. E ancora una volta è decisivo Wout Van Aert: il fiammingo aveva guidato sabato Yates nell’impresa sul Colle delle Finestre e oggi a 450 metri dal traguardo, dopo un gran lavoro del mantovano Affini, spiana il rettilineo al 5% del Circo Massimo e consegna al suo compagno Kooij il secondo successo in volata di questa edizione. L’olandese della Visma-Lease a Bike, 23 anni, si era già imposto a Viadana e nel 2024 a Napoli: ha preceduto l’australiano Kaden Groves e Matteo Moschetti. Per la formazione olandese è il terzo successo al Giro 2025 dopo la doppietta allo sprint di Kooj e il trionfo di Van Aert nella tappa dello sterrato di Siena. L’inglese Simon Yates, 32 anni, diventa il terzo britannico dopo Froome 2018 e Geoghegan Hart 2020 a iscrivere il proprio nome nell’albo d’oro del Giro: 69 successi italiani e 39 stranieri. In classifica generale precede il messicano Isaac Del Toro (Uae Emirates) di 3’56” e l’ecuadoriano Richard Carapaz (Ef Easypost) di 4’43”; poi il canadese Gee a 6’23” e due italiani, Damiano Caruso, quinto a 7’32” a 37 anni, e Giulio Pellizzari, sesto a 9’28” a 21 anni. Era da 2017 (Nibali terzo e Pozzovivo sesto) che due azzurri non entravano tra i primi sei della generale. L’Italia chiude con un solo successo di tappa, Christian Scaroni a San Valentino-Brentonico, e un giorno in maglia rosa con Diego Ulissi a Castelraimondo. Le maglie: il danese Mads Pedersen (quattro vittorie di tappa) maglia ciclamino, Lorenzo Fortunato miglior scalatore e maglia azzurra della montagna, il messicano Isaac Del Toro miglior giovane.

GRAN FINALE

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Una considerazione finale sulla conclusione a Roma. Non c’è uno scenario migliore a livello mondiale di quello che ha offerto oggi la Capitale per il palcoscenico finale di un grande giro. Crediamo che il circuito che ha chiuso il Giro d’Italia 108, con l’arrivo al 5% al fianco del Circo Massimo all’altezza del meraviglioso roseto comunale, sia stato il punto più alto toccato in tutti gli arrivi nella Capitale (era il settimo dal 1911, poi 1950, 2009 e dal 2023 a oggi). E non soltanto per l’unicità del passaggio nella Città del Vaticano e l’incontro con Leone XIV, che resterà nella storia della corsa rosa come gli altri Papi Pio XII, Paolo VI e Giovanni Paolo II, che in epoche diverse hanno accolto e benedetto la carovana. Centinaia di migliaia di tifosi e appassionati, i turisti che affollavano il Colosseo diventati appassionati dietro alle transenne, la Roma imperiale e quella storica, sotto un sole estivo. Ci ha lasciato senza fiato. Roma Caput Giro.

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