
intervista
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L’ex ct: "Serve coraggio. Abbiamo vinto quattro Mondiali, la storia ha un peso. Ma nel calcio italiano manca uno stile: io per esempio puntavo sul blocco Milan, Spalletti invece su quale blocco può puntare?"
S iamo alle solite, l’Italia comincia l’avventura delle qualificazioni mondiali e affiorano paure, ansie e inopportune polemiche a complicare tutto. Dopo le esclusioni del 2018 e del 2022, che bruciano ancora tantissimo, e nonostante in mezzo ci sia stata la vittoria dell’Europeo nel 2021, il percorso verso il Mondiale è un gigantesco punto interrogativo. Molti dubbi, poche certezze. Eppure affronteremo la Norvegia, che è sì a punteggio pieno dopo due partite, ma non è mica il Brasile di Didì, Vavà e Pelé... "È quello che sostengo io quando mi fermano per strada e mi chiedono che cosa farà l’Italia in queste eliminatorie. Rispondo: noi siamo l’Italia, non possiamo aver paura della Norvegia, sennò tanto vale che restiamo a casa...". Arrigo Sacchi ha le idee chiare sull’argomento, anche perché, da ex ct, sa quanto l’aspetto psicologico sia importante in certe situazioni: farsi prendere dall’ansia è il metodo migliore per cadere nella trappola degli avversari.