L'allenatore bianconero verso Juve-Udinese tra un contratto che potrebbe essere prolungato con il 4° posto e una clausola che scioglierebbe l'accordo
Per dirla come Igor Tudor, c’è da "scrivere sul foglio" ciò che sono stati questi mesi alla Juve sotto la sua gestione. Dopo aver preso per mano una squadra che era finita dentro a un "buco profondo" e averla rimessa sulla strada della prossima Champions League, con un minimo vantaggio sulle altre a due gare dalla fine del campionato. Per il tecnico croato Juve-Udinese potrebbe essere l’ultima panchina bianconera tra le mura di casa, considerato che i suoi chiuderanno a Venezia il campionato e poi andranno negli Stati Uniti per il Mondiale per Club. È vero, il suo contratto sarà prolungato automaticamente di una stagione in caso di quarto posto, ma il club potrebbe pagare una penale entro il 30 luglio per far decadere l’accordo. E oggi, stando alle voci che si fanno sempre più insistenti sul possibile ritorno a Torino di Conte, la separazione fra Tudor e la Juve sembra essere molto probabile.
L'ombra di antonio
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Rispondendo sull’ombra di Conte, Tudor ha detto chiaramente di non sentirsi "inferiore a nessuno": così, ha tagliato corto su eventuali dualismi a livello mediatico. L’approccio del tecnico è stato fin da subito calibrato sul qui e ora: non ha mai parlato di futuro, né tantomeno di programmazione in prospettiva. Anche perché nel frattempo ha dovuto gestire diversi problemi, soprattutto relativi alla lunga lista di indisponibili: ha perso Gatti alla prima occasione, poi Koopmeiners, Kelly e Cambiaso; in più, in due partite si è ritrovato a chiedere un sacrificio alla squadra per via dell’inferiorità numerica per tutto il secondo tempo, dopo le espulsioni - che hanno causato le conseguenti squalifiche - di Yildiz e Kalulu. Tudor stavolta ha tenuto a difendere il proprio lavoro, evidenziando che "anche quando non abbiamo vinto, la squadra ha fatto sempre il massimo di quel momento".
in difesa
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Già da qualche occasione il tecnico ha fatto sapere la propria opinione sulla rosa. Dicendo che "al completo è forte, con 2-3 rinforzi può diventare molto competitiva", si è allineato all’idea del club: è la stessa tesi che ha portato Giuntoli all’interno del club per difendere il proprio operato dopo una stagione complessa, evidentemente ritenuta valida dalla proprietà stando alle recenti parole di Scanavino, che ha blindato l’uomo mercato mentre sul tecnico ha rimandato ogni decisione a dopo il Mondiale per Club. Tudor conosce a fondo la Juve e ha capito che la sua avventura sulla panchina bianconera potrebbe finire in estate, ma ha voluto chiarire di aver ottenuto il massimo dei risultati per i valori a disposizione: "Abbiamo vinto tre partite e giocato tre scontri diretti fuori (tre pari contro Roma, Bologna e Lazio), abbiamo perso solo a Parma in una partita in cui meritavamo di più".