Stellina dell'Arsenal, trafficante di droga, uomo che rinasce. Lo chiamavano Jet

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 Jay Emmanuel-Thomas of Livingston warms up prior to the Betfred Cup Final match between Livingston and St Johnstone at Hampden Park on February 28, 2021 in Glasgow, Scotland. Sporting stadiums around the UK remain under strict restrictions due to the Coronavirus Pandemic as Government social distancing laws prohibit fans inside venues resulting in games being played behind closed doors. (Photo by Ian MacNicol/Getty Images)

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Quattro trolley. Sessanta chili di cannabis. Una chat cancellata. Un soprannome ingombrante. Un ruolo da definire. Una discesa costante. Un "piccolo virus" che poi era il Covid. Una condanna pesante. Uno stipendio da 600 euro. Una frase che fa male. Un tentativo di rinascita

Giulio Di Feo

27 luglio - 12:38 - MILANO

Sessanta chili, divisi in pratici pacchetti sottovuoto stipati tra vestiti e souvenir in quattro trolley. Yasmin e Rosie, messe alle strette dagli agenti della dogana dell'aeroporto di Stansted che le fermano e le perquiscono di ritorno da una vacanza a Bangkok l'autunno scorso, pensano che si tratti di oro e contanti da portare in Inghilterra per conto di conoscenti. Già così suona sospetto, il problema però è che nei pacchetti non c'è oro ma cannabis, oltre seicentomila sterline di cannabis. Scatta ovviamente l'arresto, e a un certo punto a Yasmin arriva un whatsapp del fidanzato con su scritto: "Cancella le nostre chat se riesci... non sono mai stato coinvolto in nulla del genere in tutta la vita".

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