Sfiducia, problemi tecnici e una testa "non ancora al posto giusto": Bagnaia, urge svolta

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Scarso feeling con la GP25 e mancanza di fiducia: la stagione di Pecco è ben distante da ciò a cui ha abituato negli scorsi anni. Ma in Gran Bretagna può arrivare la svolta

Massimo Falcioni

20 maggio - 14:41 - MILANO

Piloti e tecnici sono già impegnati a studiare le condizioni meteo di questo fine settimana del 23-24-25 maggio dove a Silverstone è in programma il settimo round del mondiale di MotoGP 2025. Circuito fra i più lunghi (5,901 km), più veloci e più tosti con combinazioni di rettilinei veloci e curve molto tecniche e condizioni meteo imprevedibili, con pioggia già data per certa almeno sabato e basse temperature massime, domenica sui 16-17 gradi. Si vedrà. Di certo, rischia di piovere sul bagnato per Pecco Bagnaia che dopo l’ultima gara di Le Mans è sceso ancora in classifica, terzo (120 punti) a 51 punti da Marc Marquez (171) e a 29 punti da Alex Marquez (149). 

le difficoltà di bagnaia nel 2025

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L’analisi di Pecco non lascia spazio alle illusioni: "Quando le cose girano male è difficile che si raddrizzino da sole. Non mi sento sereno ed è anche difficile accettare questa situazione da parte mia. Ero abituato ad altro… non avere feeling con la moto rende tutto più complicato perché non riesco a risolvere i miei problemi. È la prima volta che mi succede in carriera. E va così dall'inizio di quest'anno. Fino all'anno scorso, quando frenavo sentivo la gomma e sentivo i movimenti. Quest'anno invece non sento niente. Ho capito che è meglio che mi adatti io alla situazione piuttosto che continuare a cercare il feeling che avevo lo scorso anno. Quelle sensazioni, tanto, non credo riuscirò più ad averle”. Parole al limite di una resa incondizionata? Quanto meno, parole che non lasciano presagire un futuro meno difficile, almeno nell’immediato. Poi, si sa, nel motociclismo tutto è sempre possibile. 

scarso feeling con la gp25

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E se l’arrivare al traguardo senza rischiare mai una caduta aveva costituito uno dei principali punti di forza di Pecco in questo avvio di stagione al di sotto delle aspettative - non tanto in termini di punti conquistati rispetto alla scorsa stagione, ma sotto il profilo del livello e della qualità delle prestazioni offerte – a Le Mans è scemato anche l’ultimo baluardo della consistenza e della capacità di “resilienza” in corsa. Nel GP di Francia, Bagnaia è stato protagonista di un weekend da incubo, con ben due cadute e zero punti conquistati nelle due gare disputate. Una debacle che, oltre ad essere frutto della sfortuna (almeno riguardo al crash nella gara di domenica), trova le sue radici in motivazioni di carattere “tecnico” e psicologico, con i due aspetti connessi tra di loro. Sul circuito Bugatti, Pecco ha confermato di avere un problema con le sensazioni che gli trasmette – anzi, sarebbe meglio dire non gli trasmette – l’anteriore della sua GP25. “Non è un segreto che quest’anno non ho feeling col davanti – ha dichiarato Bagnaia – e la caduta di sabato a Le Mans è figlia di questa lacuna. Non sento quello che succede col davanti. Abbiamo cercato di analizzare i dati per trovare una spiegazione, ma è difficile tirarci fuori qualcosa. Certamente non stavo esagerando in quel frangente, ma mi sono steso”. Specie con la gomma “soft” davanti, Bagnaia non riesce ad essere aggressivo e ad arrivare al limite: “Gli altri – commenta Pecco sconsolato- in questo momento, sono più forti di me, nel time attack”. In sintesi, il feeling che Bagnaia ha con la moto 2025 è molto distante rispetto a quello che aveva la scorsa stagione con la GP24. Tuttavia, propria questa affermazione pare contenere una sorta di contraddizione in termini. Da una lato, la GP25 - nelle sue caratteristiche tecniche - rispetto alla moto dello scorso anno, pare privilegiare e ottimizzare in particolare l’uscita di curva, rispetto alle fasi di ingresso e percorrenza. La moto che attualmente sta guidando Bagnaia è molto simile alla precedente versione 2024, a parte alcuni particolari riguardanti le sospensioni, i freni e il nuovo abbassatore che Marc Marquez utilizza già da inizio anno e che proprio a Le Mans è stato impiegato per la prima volta anche da Pecco. 

fiducia marquez

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È invece evidente che, sull’altra sponda del box, Marc Marquez pare avere le idee chiare e ha gareggiato a Le Mans con il telaio “evoluzione” già provato a Jerez nei test svolti il giorno successivo allo scorso gran premio. Pecco, dal canto suo, ha deciso di non mettere troppa carne al fuoco in un quadro tecnico che per lui risulta già complicato, rinunciando ad utilizzare la nuova ciclistica e preferendo concentrarsi sulla necessità di trovare maggiore feeling in frenata e in ingresso di curva. In particolare, nelle curve a sinistra, Bagnaia si sente in difficoltà e si ritrova attualmente a dover triplicare, rispetto allo scorso anno, l’utilizzo del freno posteriore. A questi livelli una strategia troppo “attendista” difficilmente paga: se Marc Marquez decide di utilizzare subito un telaio nuovo è perché è certo di trarne vantaggio, non soltanto nell’immediato, ma soprattutto in proiezione futura, in termini di “handling”, ovvero di comportamento dinamico della moto. Pecco, ancora alla ricerca di una “quadra” nel raggiungimento di un feeling perduto e di sensazioni soddisfacenti con l’utilizzo della gomma morbida, l’efficacia in frenata e la velocità di ingresso in curva, rischia quindi di perdere ulteriore terreno rispetto al proprio compagno di team. Il piemontese, molto probabilmente, proverà il nuovo telaio nella prossima sessione di test collettivi: “Bisognerà aspettare di arrivare ai test di Aragon e provare se funziona o no“ ha chiosato Pecco. L’attesa durerà dunque sino al 9 giugno con due gran premi che verranno disputati nel frattempo, Silverstone e, appunto, Aragon? E se attualmente, come affermato dallo stesso Marc Marquez: “A Le Mans, tra le uscite con i due telai c’era circa un decimo di differenza”, è probabile che il gap sia destinato ad aumentare, e il fuoriclasse di Cervera a quel punto potrebbe aver acquisito ulteriori punti di forza, in termini di feeling con la moto, nei confronti di Pecco.

nella testa di pecco

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C’è poi, fatto tutt’altro che secondario, il quadro psicologico del pilota. Quanto incida, anche in relazione all’attuale mancanza di feeling in pista con il mezzo a disposizione, la condizione mentale di un Bagnaia che appare sfiduciato e consapevole del peso ingombrante di avere in squadra Marc Marquez, pilota che – sono parole di Bagnaia - “Potrebbe andare forte anche su un trattore, io no”. Pecco si trova anche a dover fare i conti con un Alex Marquez che con la sua GP24, nei gran Premi fin qui disputati, gli è stato costantemente davanti, sia in prova che in gara. A queste considerazioni sul quadro psicologico attuale di Bagnaia, fanno peraltro da sponda le dichiarazioni del responsabile di Ducati Corse, Gigi dall’Igna: “Alcune difficoltà di Pecco dipendono da noi e dobbiamo aiutarlo. Dargli una mano e assisterlo al meglio in questa fase è importante perché, come dico spesso accade, la cosa più importante per un campione è la testa. Una volta che la testa è al posto giusto, è più semplice fare tutto e capire in quale direzione lavorare per cercare di uscire dal tunnel”.

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