Scompenso cardiaco: quanti passi servono per allungare l'aspettativa di vita

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Bastano davvero tra 2.500 e 3.600 passi al giorno per ottenere benefici concreti per la salute del cuore?

Daniele Particelli

7 agosto - 16:35 - MILANO

Sappiamo ormai da ben più di qualche decennio che fare attività fisica ogni giorno è una delle strategie più efficaci per mantenere in salute il cuore, ma negli ultimi anni diversi studi hanno provato a rispondere a una domanda: quanti passi servono per allungare l'aspettativa di vita? Secondo le credenze diffuse sono necessari tra gli 8.000 e i 10.000 passi per avere dei miglioramenti e fare almeno 150 minuti di esercizi aerobici o anaerobici a settimana per mantenere una forma impeccabile. È davvero così?

A pochi giorni dalla pubblicazione di uno studio condotto analizzando i dati di 110mila persone, riuscito a sfatare almeno in parte il mito dei 10mila passi, dagli Stati Uniti arriva un'altra risposta a quella domanda: anche un numero modesto di passi quotidiani, tra 2.500 e 3.600 al giorno, può contribuire a ridurre significativamente il rischio di scompenso cardiaco, in particolare nella sua forma più comune tra le donne anziane: quella con frazione di eiezione preservata (HFpEF).

quanti passi servono per allungare l'aspettativa di vita?

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A rivelarlo è uno studio condotto dai ricercatori dell'Università di Buffalo, negli Stati Uniti, su 5.951 donne di età compresa tra i 63 e i 99 anni, monitorate con contapassi da polso per sette giorni senza alcun invito a modificare le loro abitudini. I risultati, osservati su un arco temporale superiore ai sette anni, sono stati sorprendenti: bastano tra 2.500 e 3.600 passi al giorno per ottenere benefici concreti, ben lontani dai famosi 10.000 passi da tempo considerati lo standard della prevenzione cardiovascolare.

I risultati, pubblicati sulla rivista JAMA Cardiology, hanno rivelato che facendo 3.600 passi al giorno, anche a velocità normale, si poteva raggiungere una riduzione del 26% del rischio di sviluppare uno scompenso cardiaco. L'intensità del passo, sempre secondo lo studio, non si è rivelata un fattore determinante: ciò che conta davvero è la costanza del movimento, anche leggero.

L'attività fisica leggera per almeno 70 minuti al giorno ha ridotto il rischio del 12%, mentre esercizi moderati o vigorosi per 30 minuti al giorno hanno offerto una protezione ancora maggiore, riducendo il rischio del 16%. Di contro, però, ogni ora e mezza di sedentarietà in più al giorno aumentava il rischio di scompenso cardiaco del 17%.

"Accumulare 3.000 passi al giorno è un obiettivo realistico, accessibile e facilmente monitorabile grazie ai dispositivi indossabili. Comunicare una quantità concreta di movimento aiuta ad integrare queste raccomandazioni nelle linee guida per la salute pubblica", ha sottolineato Michael LaMonte, primo autore dello studio.

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