Il francese, grande punto di riferimento per Max anche alla Juve, è prezioso in tanti aspetti ed è già un pilastro. Il tecnico lo impiegherà così
Il cavallo si muove a L, come negli scacchi. Adrien Rabiot nel nuovo Milan di Allegri difende largo a sinistra, esterno di centrocampo nel 4-4-2, ma quando la squadra recupera il pallone ha facoltà di accentrarsi e tagliare verso la porta. Non è un giocatore così semplice da leggere ma una cosa è già chiara: Rabiot giocherà sempre, settimana dopo settimana. Allegri è innamorato da tempo e lui per il Milan è già importante.
rabiot col bologna
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Milan-Bologna ha colpito per la condizione. Rabiot sta già bene e non per caso è andato in campo subito, senza passare dal via e dalla panchina. Allegri, che impiegò mesi per dare una maglia da titolare a Dybala, con Adrien non ci ha pensato un attimo: dentro subito. Sarà anche Cavallo Pazzo ma lui, al prato, non ci va. E come è andata, questa prima partita con il Milan? Bene. I compiti sono già piuttosto chiari. Allegri ha chiesto a Rabiot di attaccare la difesa del Bologna partendo da sinistra. La struttura era originale: Gimenez, un attaccante di 1.80 o poco più, come riferimento; due torri come Loftus-Cheek e Rabiot dietro di lui. Adrien non è rapido nel breve ma sa essere imprevedibile a modo suo: a volte aiuta il palleggio e dà una soluzione sul breve a chi ha la palla, altre legge la situazione prima e si butta in area. Il difensore che lo vede arrivare fa due conti su peso e altezza e capisce che con il numero 12, se arriva il cross giusto, non si negozia.
come difende rabiot
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Rabiot, anche se lo vediamo da anni, colpisce per quello che fa con la palla. Lo chiamavano Duca per l'eleganza con il pallone e la variante Monsieur, introdotta da Folletti, sembra far riferimento allo stesso concetto. E poi lo sanno tutti, è pericoloso nell'altra area anche sui corner: non per caso Allegri, alla prima con il Milan, lo ha mandato più volte a saltare sul primo palo, cercando una girata, una deviazione o una spizzata. Rabiot però è prezioso anche senza palla. Il Milan con il Bologna ha difeso spesso con un 4-4-2 in cui Adrien era il centrocampista di sinistra, posizione occupata anche nella sua versione juventina. Non gli si chiede di proteggere l'area ma di gestire la fascia. Non è uno specialista ma lì ci sa stare: con la nazionale francese gli è capitato anche di giocare terzino sinistro. Estupinan, il terzino vero, intanto lo ringrazia: contro il Bologna ha giocato la sua partita migliore al Milan e, se pensate che la presenza di Rabiot non abbia nulla a che vedere con questo, state sopravvalutando il potere del Caso.