Un giallo costa al club che lo riceve 12mila dollari, una doppia ammonizione 15mila, un cartellino rosso diretto 20mila
Dal nostro inviato Davide Stoppini
20 giugno - 21:31 - SEATTLE (USA)
Aiuto, mi è scappato un cartellino. Chissà se questo Mondiale per club sta aprendo la via a un altro sport. Di sicuro, sta contribuendo a far vedere un calcio diverso. Un calcio nel quale se prendi un cartellino vieni multato. Badate bene: un’ammenda per qualsiasi forma di cartellino, anche fosse solo per un’entrata in scivolata o una trattenuta di maglia. Incredibile ma vero. È successo questo: 48 ore prima del via dalla manifestazione tutte le squadre hanno ricevuto una circolare della Fifa in cui si spiegava che i gialli e i rossi sarebbero stati tassati. Si può immaginare, con grande sorpresa – per non dire altro – dei protagonisti. Per intendersi: l’Inter ha fatto una riunione sul tema, staff e giocatori.
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- Il tariffario è stabilito: un cartellino giallo costa al club che lo riceve 12mila dollari, una doppia ammonizione 15mila, un cartellino rosso diretto 20mila. Tutto sommato, un buon modo – un altro - per la Fifa per guadagnare soldi e di rientrare dall’investimento economico che è stato questo Mondiale per club. Tanto per dare un’idea sui numeri: considerate solo le prime partite dei gironi, la cifra è di 828 mila dollari. E allora sì che c’è da disperarsi se viene ammoniti. Aiuto, ci tocca pure pagare. Ma chi paga? I club, non certo i giocatori, a meno di regolamenti interni differenti nelle singole squadre. L’Inter ha già virtualmente versato 36 mila dollari, per “colpa” di quei cattivoni di Lautaro, Barella e Asllani. La partita “jackpot” fin qui del torneo è stata Psg-Atletico Madrid: un massacro di cartellini per la gioia del cassiere, sette gialli e una doppia ammonizione, totale 99mila dollari e via così. Ce n’è abbastanza per coprire un po’ di spese di logistica. Ma, al di là dell’aspetto economico, l’interrogativo che sorge è di carattere sportivo: in questo modo il rischio concreto è condizionarlo. Un giallo e un rosso sono parte del gioco del calcio. Possono essere anche una “scelta” della squadra: quante formazioni fanno del fallo sistematico una loro tattica? Quanti giocatori decidono di spendere un giallo in un momento particolare della partita? Diventa una tassa sul gioco, questa. Mettiamoci per un attimo nei panni di una squadra più debole che affronta una formazione più attrezzata: come pensare che non provi a mettere la partita sull’aspetto fisico, sul temperamento? È legittimo, legittimo anche pensare di giocarsi la “possibilità” di prendere qualche giallo. Per quale motivo tassarli? Per rendere il gioco meno spezzettato e favorire i gol? Domande che restano appese. Forse un giorno lo spiegheranno. Per ora c’è la circolare.