L'attaccante del Palermo: "Sogno di vincere il campionato da capocannoniere. Imparo da Inzaghi ogni volta che parla di calcio"
Compleanno (sabato) con doppietta (domenica). Momento d’oro per Joel Pohjanpalo: tra i suoi gol e l’entusiasmo trasmesso da Pippo Inzaghi, i tifosi del Palermo hanno solidi motivi per credere nella A. E la fantasia, caricata dall’euforia, non ha confini. A partire dal soprannome.
Cosa preferisce tra King Joel, Leone di Sicilia o U’ vichingu?
"Mi piacciono, è un onore averne uno, non capita a tutti".
Si sente il miglior attaccante della categoria?
"La continuità distingue un grande attaccante da uno normale. Sono a 3 gol in 3 partite: e l’obiettivo è sempre quello della squadra, cioè vincere, e un attaccante vuol segnare sempre".
Ormai la B la conosce: quali sono i rivali per il trono del gol?
"Le grandi squadre hanno grandi nomi ma è difficile dire ora chi saranno quelli che lotteranno per il titolo. E’ sempre stato il mio obiettivo, ma questo deve aiutare la squadra".
Titolo di capocannoniere e promozione in A, come a Venezia nel 2024: prepara il bis?
"Sarebbe una doppietta incredibile, un sogno che si avvera. Farò di tutto per farcela".
In quel Venezia l’asse era finlandese con Joronen in porta e lei in attacco: è felice di averlo ritrovato a Palermo?
"È un caro amico, mio testimone di nozze. Giocare di nuovo con lui è insolito. In Finlandia giocare con un amico è normale: farlo a Palermo, è fantastico. Anche lui è molto ambizioso".
Quando il Palermo cercava un portiere lei ha spinto per lui...
"Jesse era svincolato e quindi un obiettivo per molte squadre. Sono contento che alla fine sia venuto qui. Mi aveva aiutato molto quando sono arrivato a Venezia e adesso sto ricambiando. Ha iniziato con due clean sheet, molto bene".
Pohjanpalo e Brunori, oppure Pohjanpalo con due trequartisti: cosa preferisce?
"Questa è una domanda per l’allenatore. Servono molte opzioni in attacco. Io sono sempre molto felice di giocare con il nostro capitano, uno dei migliori attaccanti che il Palermo abbia avuto nella storia recente. Anche io devo lottare per il posto, come tutti: poi la scelta la fa l’allenatore, e va rispettata".
Un ex bomber come Inzaghi le ha dato qualche consiglio?
"Tutti sanno chi è, e lo so anch’io essendo simpatizzante del Liverpool, e ricordo la sua doppietta in finale di Champions.... Ho tanto da imparare da lui, ma finora ci siamo concentrati sull’insieme e non sugli aspetti individuali. In ogni caso, ogni volta che parla di calcio, ci sono sempre cose da imparare".
Dopo il Canal Grande è andato a vivere vicino a via della Libertà, in pieno centro. Come vive un finlandese a Palermo?
(ride) "Fa molto caldo! La mentalità dei siciliani è molto diversa, le persone sono molto entusiaste. Adoro stare in città, provare emozioni coi tifosi, fare foto coi bambini. Fa parte del lavoro: bisogna avvicinarli alla squadra, abbiamo bisogno di loro. E anche alla mia famiglia piace stare in centro. Siamo stati molto fortunati ad aver vissuto in luoghi unici come Palermo e Venezia, con due stili di vita diversi. Ho ricordi che racconterò ai miei figli e agli amici tra 30 o 40 anni".
I numeri dicono che la B è il torneo più incerto d’Europa.
"Sì. E ci sono molti pareggi. Le squadre sono molto brave in difesa e questo porta a risultati incerti anche tra squadre di vertice e quelle di fondo classifica. Per me è molto stimolante".
Segnare davanti a 30mila tifosi che effetto fa?
"In Germania è successo a Düsseldorf, Amburgo, Leverkusen. Ma il Barbera è uno dei luoghi più emozionanti in cui giocare. In Finlandia me lo potevo solo sognare un pubblico così...".
Nello spogliatoio è considerato un leader silenzioso.
(ride) "Non sono sicuro di essere silenzioso... E’ il mio impegno dentro e fuori dal campo che deve essere apprezzato".
Leader a Palermo e capitano della Finlandia in corsa per il Mondiale. Il ko in Polonia compromette la qualificazione?
"Ho indossato la fascia con la Polonia ma sono vice di Hrádecký, portiere del Monaco. La situazione si è complicata, ma nel calcio tutto è sempre possibile".
Proprio un polacco (Bereszynki, oggi le visite) è in arrivo a Palermo. Ma sarà più facile per voi o l’Italia?
"Per l’Italia. Con Gattuso gioca un calcio molto più offensivo e ha trovato stabilità. E adesso deve solo vincere. Noi invece dipendiamo anche dagli altri, è più dura".
Lei e Haaland siete della stessa “famiglia” di City Group. Lo sa che lo aspettiamo a San Siro il 16 novembre?
"Ho visto la partita in Norvegia. Il ritorno sarà un grande spettacolo: l’Italia dovrà dare il 100%".