Piastri, 8 vittorie come Leclerc: ma quel numero racconta due realtà diverse. Ecco perché

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L'australiano ha raggiunto, con molti meno GP corsi, lo stesso numero di successi del monegasco, che invece è nettamente avanti come pole conquistate: analisi ragionata di due cifre apparentemente impietose

Marco Bruckner

29 luglio - 09:52 - MILANO

Con il successo di Spa, Oscar Piastri ha raggiunto Charles Leclerc a quota otto successi in carriera. Per arrivare a questo numero di vittorie all’australiano sono bastati 59 Gran Premi, mentre al monegasco ne erano serviti 142 (l’ottava vittoria è arrivata al Gran Premio degli Stati Uniti del 2024). Va da sé che la differenza nella percentuale di vittorie tra i due è abbastanza importante: per il pilota della McLaren è del 13,56% (8 successi in 59 GP), mentre per il ferrarista si attesta al 5% (8 vittorie in 160 GP). Dati in controtendenza con quelli relativi alle pole position, con Leclerc che ne ha conquistate addirittura 26 contro le 4 di Piastri. I numeri suggerirebbero che uno sia un pilota prettamente da qualifica, mentre l’altro più da gara. Ma per quanto questa analisi non sia errata (il monegasco è infatti particolarmente talentuoso sul giro veloce, così come l’australiano è sostanzialmente perfetto nell’esecuzione del piano gara), ci sono tanti altri fattori che hanno portato i due ad avere lo stesso numero di vittorie con così tanti Gran Premi e pole position di differenza.

gli 8 successi di leclerc

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Leclerc è arrivato in Ferrari nel 2019. La monoposto di quell’annata, la SF-90, era particolarmente performante in qualifica, ma meno in gara. Dunque, già nel primo anno in rosso il monegasco ha mostrato una tendenza che sarebbe rimasta una costante nella sua carriera, ovvero quella di conquistare più pole che vittorie. Nel 2019 chiuse infatti con 7 pole position e 2 vittorie. Importante sottolineare, inoltre, che nel 2020, 2021 e 2023 Leclerc non ha avuto a disposizione monoposto competitive, fattore che ovviamente influisce parecchio sulla sua percentuale di vittorie. E nel 2022 e 2024, le annate in cui ha ottenuto più successi (3), la vettura è stata competitiva solo in parte della stagione. Diverse delle pole conquistate dal monegasco, dunque, sono arrivate spingendo la vettura oltre i suoi limiti. Le difficoltà a convertire le partenze al palo in vittorie dunque spesso sono state legate alle prestazioni della monoposto sulla lunga distanza. In altri casi, quando la vettura era invece competitiva, a essere fatali sono stati errori dal muretto o problemi di affidabilità, in particolare nella stagione 2022. In altre occasioni ancora sono stati errori del monegasco, spesso legati alla sua grande foga agonistica, a compromettere il risultato, come in Francia proprio nel 2022. In generale, Leclerc, soprattutto negli anni scorsi, ha più volte provato a spingere la monoposto oltre i suoi limiti, incorrendo in alcuni errori (avendo anche meno da perdere, non lottando per il Mondiale).

gli 8 successi di piastri

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Piastri, invece, si è fin da subito dimostrato estremamente solido e lucido nella valutazione del potenziale a disposizione. Particolarmente performante in gara, l’australiano ha finora conquistato un numero doppio di vittorie rispetto alle sue pole position. Un dato, questo, che ha sorriso a molti campioni del passato e del presente: ad esempio, sia Michael Schumacher che Max Verstappen hanno vinto parecchie gare di più rispetto alle pole conquistate (91 e 68 il primo, 65 e 44 il secondo). Da sottolineare anche che Piastri è arrivato in McLaren con un tempismo invidiabile, ovvero nel 2023. Dopo i primi mesi bui, il team guidato da Andrea Stella ha iniziato la sua progressiva (e veloce) crescita, grazie alla quale il titolo Costruttori è tornato a Woking per la prima volta dal 1998. Piastri ha però il grande merito di aver subito capito cosa fare con una monoposto competitiva tra le mani. Impeccabile quando è al comando, l’australiano ha anche dimostrato di non essere uno a cui si può lasciare la porta aperta e un esempio lo è il sorpasso in Belgio a Norris. Ma anche in altre occasioni, come in partenza a Jeddah, ha mostrato al mondo di non essere uno che si tira indietro e in quel caso il duello era contro un asso dei corpo a corpo come Verstappen.

McLaren driver Oscar Piastri of Australia and Ferrari driver Charles Leclerc of Monaco, right, celebrate on the podium after the Formula One Monaco Grand Prix race at the Monaco racetrack in Monaco, Sunday, May 25, 2025. (AP Photo/Manu Fernandez)

due piloti diversi

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Leclerc e Piastri sono dunque arrivati a quota otto vittorie con due itinerari molto differenti. Il monegasco, giusto sottolinearlo ancora, paga i limiti prestazionali delle monoposto avute a disposizione, che lo hanno costretto agli straordinari anche in alcune della gare in cui ha tagliato il traguardo per primo. I due successi di Monza (2019 e 2024) ne sono un esempio. Piastri è invece arrivato a Woking al momento giusto (vedendoci lungo nel dare il benservito ad Alpine), facendo subito capire perché il suo nome fosse così chiacchierato già dai tempi delle categorie minori. L’australiano si è forse reso protagonista di meno prodezze di Leclerc, ma a differenza di quest’ultimo non è quasi mai incappato in errori. Sapendo di avere tra le mani una monoposto da Mondiale, Piastri quest’anno sta dimostrando di saper riconoscere il momento in cui è giusto accontentarsi, senza prendersi rischi eccessivi e potenzialmente fatali. Questo è capitato più raramente con Leclerc, che però non ha neanche mai avuto la possibilità di lottare per il titolo dall’inizio alla fine e dunque ha sempre avuto meno da perdere. Otto vittorie per entrambi dunque, arrivate però con due viaggi molto diversi.

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