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Espulso dalla nazionale dopo una notte al pub durante un ritiro, il nordirlandese si era perso tra alcol e infortuni ma ha ritrovato un senso della vita: "Ora vado in ritiro e cerco Dio"
Mancavano quattro giorni alla partita del al Windsor Park contro l’Azerbaigian, valida per le qualificazioni al Mondiale di calcio 2006, e nel ritiro dell’Irlanda del Nord il tempo non passava mai. Philip Mulryne guardò il suo compagno Jeff Whitley. Jeff ricambiò lo sguardo. Avevano stretto amicizia negli anni a Manchester: Philip nello United, Jeff nel City. Sapevano tutti e due cosa voleva dire quello scambio di occhiate. Dopo cena in cinque o sei andarono a spalmarsi sui divani consunti della hall, gli altri erano raggruppati nella sala tivù, ma il notiziario continuava a informare sull’uragano a New Orleans e nessuno dei calciatori irlandesi sembrava particolarmente interessato all’argomento.