Con i biancocelesti non giocherà un’Inter sperimentale: dal via Acerbi, forse Barella e Calhanoglu
Dal nostro inviato Davide Stoppini
12 maggio - 00:22 - TORINO
E adesso che cosa cambia, nella gestione delle ultime due partite di campionato? Tutto o niente. Cambia tutto, perché certo lo spirito con cui si andrà in campo sarà completamente diverso. Ieri Inzaghi ha detto una frase emblematica: "Bisogna essere allegri e felici, altrimenti la tensione ci divora". Il riferimento era alla finale di Champions. Per intendersi: ieri, durante il riscaldamento pre partita, i titolari facevano il torello e scherzavano leggeri, come mai prima. Così pure Thuram, quando ha iniziato a scaldarsi nel corso del secondo tempo. Ecco, inutile girarci intorno: l’approccio mentale di Torino non sarà replicabile contro la Lazio. Sarà di nuovo tensione altissima. E non è detto sia un male, anzi, anche ragionando sulla Champions: di sicuro questa squadra non correrà il rischio di staccare la spina, perché si giocherà davvero lo scudetto fino all’ultima goccia dell’ultima giornata.
inter, attacco e infortunati
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Ma quando si giocherà l’ultimo turno? Perché questo inciderà anche nei ragionamenti di Inzaghi sulle scelte di formazione delle due partite restanti. È assai probabile che la gara con il Como venga anticipata al mercoledì/giovedì, perché non si può escludere l’eventualità di uno spareggio che in calendario andrebbe collocato non più tardi di domenica 25 o lunedì 26 maggio. Questo significa che le gare con Lazio e Como saranno ravvicinate. E dunque non è pensabile che giochi l’Inter migliore nelle due partite. Ecco allora che la risposta alla domanda iniziale può prevedere anche un “niente” come risposta. Niente pure nella programmazione: i due giorni di riposo concessi da Inzaghi ovviamente restano, appuntamento ad Appiano per mercoledì. Cambia poco o nulla anche nella gestione delle scelte, perché nella testa di Inzaghi c’era comunque – anche prima del pareggio del Napoli di ieri – l’idea di far ruotare i titolari. Partiamo dagli infortunati. Ieri il tecnico ha escluso un recupero dei quattro assenti di ieri, ovvero Lautaro, Pavard, Mkhitaryan e Frattesi: "Non riavrò nessuno", ha detto. In realtà, se il capitano e l’armeno sembrano fuori causa, per il difensore e il centrocampista è bene avere qualche speranza, almeno per la panchina. Lautaro invece tornerà per il Como, ultima giornata: chissà se per festeggiare un sorpasso inatteso o solo per scaldare i motori in vista di Monaco, di sicuro è troppo importante adesso curare il recupero dall’elongazione muscolare. Capitolo Thuram: il francese ieri si è scaldato a lungo ma non è entrato. Contro la Lazio avrebbe comunque giocato, almeno uno spezzone di partita, perché ne ha bisogno. E così sarà: da capire se Inzaghi lo rilancerà titolare o se vorrà tenersi la ThuLa per Como, a maggior ragione ora che Taremi sta dando buone risposte.
gli altri dell'inter
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In soldoni, si può dire così: contro la Lazio, domenica, non giocherà un’Inter sperimentale come quella di ieri. Si rivedranno dall’inizio Acerbi, almeno uno tra Dumfries e Dimarco e forse sia Barella sia Calhanoglu, perché non è giusto far perdere troppa condizione fisica ai titolari: questa è la motivazione, che ci sarebbe stata a prescindere dal pareggio del Napoli di ieri con il Genoa. È la giornata chiave, la prossima: è qui che l’Inter spera in un sorpasso che sarebbe clamoroso, molto più che all’ultimo tuffo. A Como sarà, comunque, replicato quanto accadde due anni fa prima di Istanbul: nel 2023 Inzaghi schierò sei titolari sui dieci giocatori di movimento. La traccia è quella. Se poi di mezzo ci scappa uno scudetto...