Con la difesa a tre il tecnico rossonero ha trovato solidità, ma il tedesco è uscito dalle rotazioni, nonostante la coppia con Gabbia sia stata la migliore con la linea a quattro
Ci sono stati giorni in cui il Milan ha subito due gol in cinque minuti: Lazio-Milan 2-2, Dia e Castellanos tra 62’ e 66’. Questo Milan invece non prende due gol in un mese: dal 5 aprile a 5 maggio, ha visto gli avversari esultare solo con l’inserimento di Ederson in Milan-Atalanta 0-1. Miracoli (laici miracoli, diciamo) della difesa a tre, proibita per editto reale nell’era berlusconiana – certo, Zaccheroni quella volta… - ma tornata a sorpresa di moda nella sera di Udine con Sergio Conceiçao. Il Milan da quattro partite gioca con il 3-4-3 e sì, funziona. La squadra magari rischia, però non prende gol. Più importante: sembra avere una solidità non vista nelle tante serate tragiche della stagione, tra occasioni concesse a tutti e un diabolico perseverare in alcuni errori. Il gol preso con cross da esterno a esterno. La ripartenza centrale. L’errore individuale.
il paradosso thiaw
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La difesa a tre invece funziona, anche se Conceiçao ha curiosamente escluso dalle rotazioni Malick Thiaw, che in stagione è stato a lungo un titolare. Curioso destino: andava in campo con due maglie a disposizione, va in panchina quando i difensori schierati sono tre. Thiaw, in particolare, ha fatto bene con Matteo Gabbia: numeri alla mano, sono stati nettamente la coppia migliore. Non rapidi, però conservativi, forti sui palloni alti, quasi sempre attenti.
le regole di sergio
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E allora, perché Thiaw sta fuori? Perché con la difesa a tre cambiano compiti e caratteristiche. Conceiçao ha scelto di avere due braccetti rapidi e aggressivi come Tomori e Pavlovic... e Pavlovic, in particolare, gioca molto meglio sul centro-sinistra a tre che in una difesa a quattro. A quel punto, Gabbia e Thiaw si giocano una maglia da centrale, posizioni in cui servono letture, piede per far uscire il pallone, testa per difendere a centro area sui cross. Gabbia ha avuto una chance e, come quasi sempre, è stato affidabile. Il posto è suo e Thiaw in estate dovrà scegliere: restare per giocarsi il riscatto oppure rispondere alle chiamate di una squadra di Premier o Bundesliga, due mercati storicamente attenti a lui.
il milan 2025-26
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Il Milan, di sicuro, da qui non torna indietro fino alla finale di Coppa Italia. La difesa a tre verrà testata ancora lunedì a Genova e si metterà in fila all’Olimpico il 14 maggio, per la gioia di Alex Jimenez e soprattutto Theo Hernandez, che con le spalle coperte possono spingere molto. E allora, attenzione anche ai ragionamenti in prospettiva 2025-26. Se l’allenatore sarà un integralista alla Sarri, addio linea a tre… e alla prossima. Se invece arriverà – o resterà – un allenatore più aperto alle variazioni, il Milan potrebbe anche ripartire da qui. Da un esperimento ben riuscito a Udine.