Il presidente dell'Inter parla del rogito che ha permesso alle due società milanesi di diventare proprietarie dell'impianto di San Siro e dell'importanza della nuova struttura per aumentare la competitività in Europa
5 novembre - 21:14 - MILANO
"Oggi è una giornata storica per Milano, per le due squadre milanesi e per l'Italia intera". Non usa mezzi termini il presidente dell'Inter, Beppe Marotta, per commentare la stipula del rogito che ha permesso ai nerazzurri e al Milan di diventare ufficialmente proprietarie dello stadio di San Siro. "La volontà delle due società è quella di costruire un impianto che rispecchi gli standard di modernità in termini di accoglienza, ospitalità, sicurezza, attrazione, e che rappresenti un punto di riferimento della zona - spiega a Sky a pochi minuti dal fischio d'inizio della gara della 4ª giornata di Champions League contro il Kairat Almaty -. Altro obiettivo è quello di riqualificare questo quartiere, altrettanto importante per la città e per il Comune di Milano. Quest’operazione, seppur tra mille difficoltà, rappresenterà qualcosa di straordinario e sarà un valore aggiunto per l’intera collettività".
inter, marotta sul nuovo stadio
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Se Marotta è netto nel sottolineare l'importanza del nuovo stadio per le due società e per il calcio italiano, più cauto è, invece, sulle tempistiche. "Non voglio sbilanciarmi, però dovrà essere pronto per gli Europei. Quindi, prima del 2032. Sono sicuro che ci saranno tante salite da scalare, purtroppo l'Italia ha questo tipo di burocrazia, ma non ci scoraggiamo - aggiunge -. La nostra proprietà è molto determinata e come Inter la ringraziamo per la tenacia nel perseguire un obiettivo che da anni la società mirava a centrare. Sono certo che arriveremo fino in fondo". In generale, comunque, il nuovo impianto rappresenterà per Inter e Milan un investimento importante anche per dare un boost ai ricavi e provare a raggiungere le big d'Europa. "È chiaro che l'asset stadio rappresenta un arricchimento del patrimonio e porta dei vantaggi economici e finanziari. Anche l'incasso del botteghino sarà incrementato, alla luce dei servizi di qualità che in ogni partita la società potrà garantire - conclude Marotta -. Il concetto di sostenibilità, però, deve essere perseguito, non soltanto attraverso lo stadio ma anche con la valorizzazione del nostro movimento calcistico. Abbiamo difficoltà a potenziare le nostre risorse. Mi riferisco soprattutto alla vendita dei diritti televisivi, che rappresentano una parte importante dei ricavi di ogni singola società. C’è un enorme gap tra Italia, Spagna, Germania e soprattutto Inghilterra. E possiamo colmarlo solo attraverso la costruzione di stadi importanti e l'offerta di un prodotto calcistico di alta qualità".
La Gazzetta dello Sport
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