Ma la "fuga bidone" parte sul "mangia e bevi"? Il vocabolario del Giro d'Italia

1 giorno fa 5

"Menare" non è esercizio di violenza e "chiudere il buco" non si fa con l'asfalto: piccola guida alle espressioni fondamentali per capire una corsa

dal nostro inviato Luca Bianchin

10 maggio - 09:04 - TIRANA (ALBANIA)

Il ciclismo, come ogni anno a maggio, è entrato nelle case degli italiani. I pomeriggi con il Giro in tv, per chi se li può permettere, sono bellissimi: è un racconto che dura tre settimane, a volte con finale a sorpresa. Ascoltando la tv e la radio, leggendo siti e giornali, si scopre il linguaggio del ciclismo, che parla a modo suo. Qui alcuni esempi, per non perdere la bussola sentendo che un gregario "sta menando per chiudere un buco e permettere al treno di entrare in azione". 

fuga bidone

—  

Un grande classico, paracadutato tra noi dal ciclismo in bianco e nero. La fuga bidone è il tentativo di guadagnare il paradiso in un giorno, è la mano pazza a poker con cui diventi chip leader. Funziona così: alcuni uomini senza ambizioni di classifica vanno in fuga e il gruppo lascia fare. La scenografia perfetta è una tappa di pianura, con 40 gradi all'ombra e tanta malavoglia in gruppo. Gli uomini in fuga guadagnano minuti - come sempre - ma per un motivo o per l'altro non li perdono. E almeno uno dei fuggitivi entra in classifica così. Lo svizzero Carlo Clerici, nel 1954, con una fuga bidone ha vinto un Giro.

Pedersen Mads of Lidl-Trek celebrate the victory with Kragh Andersen Søren of Lidl-Trek after the stage 1 of the Giro d’Italia from Durazzo (Durres) to Tirana (Tirane), Albania- Friday, May 9, 2025. Sport - cycling. (Photo by Fabio Ferrari/LaPresse)

treno

—  

Serie di ciclisti della stessa squadra che, come vagoni, si mettono in fila in testa al gruppo negli ultimi chilometri di una tappa. Perché lo fanno? Tirano per il loro velocista di riferimento, tenuto il più possibile al riparo dal vento. Quando c'era lui (Cipollini, ovviamente), i treni arrivavano in orario: il suo treno rosso alla Saeco è probabilmente il più famoso di sempre.

limare

—  

Questa è intuitiva ma non così semplice. “Limare” è parente stretto di “stare a ruota”. Diciamo stare a ruota per risparmiare ogni 0,1% di energia, utile per scattare nel finale oppure - meno epico ma più realistico - evitare di consegnarsi ai crampi. Limare ovviamente è più facile a dirsi che a farsi, così il limatore è costretto a equilibrismi per saltare da ruota a ruota, risalire il gruppo, spostarsi a destra o a sinistra per non prendere vento. E per questo è uno dei personaggi meno amati dai colleghi.

mangia e bevi

—  

Non è una merenda delle 16 da consumarsi a bordo strada e non c'entra nemmeno con la mitica Mangiaebevi Ferrara, squadra di basket anni 80 con curioso nome da una marca di succhi di frutta. Nel ciclismo, “mangia e bevi” indica le tappe vallonate - altro termine tecnico - cioè con tanti saliscendi, salite non terribili, discesine, falsopiani. Se volete andare in fuga, è l'ideale.

The pack rides during the stage 1 of the Giro d’Italia from Durazzo (Durres) to Tirana (Tirane), Albania- Friday, May 9, 2025. Sport - cycling. (Photo by Fabio Ferrari/LaPresse)

chiudere il buco

—  

Operazione di manutenzione fine, da effettuarsi senza asfalto (anche se, con certe buche stradali italiane, farebbe comodo pure quello). Un ciclista chiude un buco quando scatta per raggiungere un rivale che ha preso vantaggio, riducendo così un distacco che potrebbe aumentare. Particolarmente utile negli ultimi chilometri perché, se non si chiude il buco, chi ha vantaggio va al traguardo.

menare

—  

Attività da compiere con violenza, ma non nel senso immaginato. Un ciclista mena quando si mette in testa al gruppo e tira con decisione, accelera per aumentare il ritmo. Soffre soprattutto chi è in coda al gruppo perché, se non riesce ad accelerare di conseguenza, si stacca e accumula, piano piano (o anche forte forte), sempre più distacco dai primi.

Leggi l’intero articolo