La Dea segue il 21enne fantasista del Lione con contratto in scadenza a giugno 2026. Valutazione attorno ai 20 milioni ma la concorrenza è forte
La qualità determina. In ogni campo della vita, compreso il calcio. Ecco perché l’Atalanta guarda con interesse alla possibilità di aumentare il tasso di qualità della squadra per la prossima stagione innanzitutto sulla trequarti. E il nome che torna a galla è quello del franco-algerino Rayan Cherki. Ventidue anni ad agosto, cresciuto e formato nel Lione dal 2010. È entrato a 7 anni e ora è uno dei talenti più luminosi del calcio francese. Cherki ha ancora un anno di contratto con il Lione che nella prossima stagione disputerà la Conference League.
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L’Atalanta, da parte sua, mette innanzitutto davanti al giocatore l’opportunità di disputare la Champions. Competizione che Cherki ha accarezzato solo con un paio di presenze nella stagione 2019-20. Giusto accarezzato perché ha giocato 32’ (più recuperi) subentrando nelle gare contro lo Zenit (fase a gironi) e Bayern Monaco (semifinale), perse entrambe. A Bergamo troverebbe sicuramente uno spazio differente. Non stiamo parlando di una trattativa in corso con il Lione, ma di un interesse emerso anche negli ultimi due anni. D’altronde l’Atalanta è da sempre attenta a seguire i talenti più luminosi in Italia e nel mondo. E Cherki lo è. Un talento anche chiacchierato in questi anni per la sua incostanza. Ma che ci fosse della qualità lo sapevano tutti. L’esordio in Champions - contro lo Zenit - è arrivato a 16 anni e 102 giorni, diventando uno dei più precoci nella storia della competizione. E nella Youth League aveva segnato 4 reti in 3 match prima di togliere qualsiasi dubbio a Rudi Garcia, l’allenatore dell’epoca del Lione, che lo aggregò alla prima squadra e lo fece esordire in Champions un mese dopo averlo lanciato anche in Ligue 1. La cosa più curiosa è che il Lione è riuscito a tenerlo per tutto questo tempo.

Perché già nel 2016 - quando aveva 13 anni - Everton e Chelsea lo avrebbero voluto inserire nelle rispettive Academy. Ma dove lo si può collocare sul campo? Nasce trequartista, ma non è nemmeno sbagliato allargare il compasso dei suoi spostamenti tra ala destra e ala sinistra. Piedi educati, innato interesse per il dribbling, è il giocatore che fa divertire e dal quale ci si attende sempre la giocata in più. Veloce, grande capacità di “vedere” prima degli altri la scelta migliore, ha nel piede destro lo strumento preferito ma non dimentica il sinistro. Il salto di qualità lo farà quando diventerà più consapevole dell’importanza del gioco corale e meno della soluzione personale. Ma a Bergamo troverebbe l’ambiente giusto per fare questo ultimo scatto.
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Difficile fare una valutazione del suo cartellino perché con un solo anno di contratto il Lione non ha molto margine. Ci possiamo attestare intorno ai 20 milioni, una cifra che attira solo i migliori club. Il Bayern Monaco per esempio, oppure le società inglesi come i due Manchester, il Tottenham che cercherà un rilancio nella prossima Premier o i campioni del Liverpool. L’Atalanta lo segue, consapevole dello spessore dei rivali. Aggiungerebbe qualità, il punto di partenza per migliorare ogni squadra.