Ore decisive per il ritorno del francese, il belga è il piano B. Nico-Atletico si scalda
Due mesi di mercato compressi in meno di due giorni. La partita a poker di Juventus e Psg per Randal Kolo Muani è arrivata alla fine. Il tempo stringe (domani alle 20 si chiude) e si scoprono le carte: i bianconeri, alle prese con i paletti del fairplay finanziario, attendono l’ultima risposta del Psg al prestito oneroso (10 milioni) con diritto di riscatto (45-50 milioni) che può diventare obbligo al raggiungimento di determinate condizioni. Dentro o fuori. Se da Parigi arriverà il via libera, la Signora riabbraccerà l’attaccante francese, da tempo in parola. In caso contrario, cioè se il Psg dovesse insistere sulla cessione secca (o sull’obbligo automatico), il dg Damien Comolli sarà costretto a imboccare una strada più economica per rinforzare il reparto avanzato, che può già contare sul nuovo bomber Jonathan David e su Dusan Vlahovic, deciso a vivere l’ultima stagione alla Juventus in scadenza di contratto. Comolli è fiducioso, ma ancora non si sbilancia e da qualche giorno ha cominciato a cautelarsi lavorando sulle possibili alternative al parigino. Il manager juventino inizialmente aveva pensato a Nicolas Jackson del Chelsea, ma la ricca concorrenza del Bayern ha spostato le attenzioni su un candidato già avvicinato la scorsa settimana nel momento di massima tensione con il Psg: quel Lois Openda del Lipsia ieri in campo soltanto nel finale di gara.
SONDAGGI E VALUTAZIONI
—
Un segnale che si aggiunge ai mal di pancia palesati dal belga, che vorrebbe lasciare il club della Red Bull. La Juventus tiene le antenne dritte, pronta a fiondarsi in caso di rottura improvvisa con i parigini. Openda è duttile come Kolo Muani, ha due anni in meno del francese e costi complessivi inferiori. Non solo a livello di cartellino, ma soprattutto per quel che riguarda lo stipendio. Kolo Muani guadagna 8 milioni e l’ex Lens potrebbe “accontentarsi” anche della metà. Dove finiscono le riflessioni tecniche, cominciano i conteggi economici. Kolo incrocia le dita e, come la Juventus, spera che alla fine il Psg compia un passo indietro non tanto (o comunque non solo) per l’amicizia tra il presidente Nasser Al Khelaifi e Comolli quanto piuttosto per evitarsi il fastidio di trattenere un “fuori progetto” da 8 milioni.
E ZHEGROVA?
—
La Juventus vuole regalare a Tudor un altro attaccante e magari anche un esterno, più o meno difensivo in base alle occasioni last minute e alla partenza nelle prossime ore di Nico Gonzalez, che insiste per cambiare aria. L’argentino spera nella fumata bianca con l’Atletico. Comolli ha provato lo scambio con Nahuel Molina, ma l’ex Udinese – anche ieri in panchina – non vorrebbe lasciare Madrid nell’anno del Mondiale. Così nelle ultime ore sono stati sondati Mazraoui (Manchester United) e Juanlu Sanchez (Siviglia). Il casting prosegue e continuano i contatti anche per Edon Zhegrova, che è un’ala – e non un terzino – ma ha il contratto in scadenza. Il presidente del Lilla, Olivier Letang, ha chiuso la porta ai rivali del Marsiglia, ma non alle altre squadre: "Se arriva un’offerta da parte di un altro club, siamo pronti a discuterne".