Juric sereno: 'La partita con il Marsiglia non è decisiva'

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"Un passo importante in cui fare punti, ma non ancora decisivo". Parola d'ordine in Champions League a Marsiglia, dimenticare il primo stop in campionato contro l'Udinese. L'Atalanta vuole riprendere una marcia frenata dai ben otto pareggi su tredici partite e da sole tre vittorie, rispettivamente una nella League Phase col Bruges e due in campionato con Torino e Lecce, tutte a settembre.

L'allenatore Ivan Juric cerca di allontanare le voci di esonero: "Vivo tranquillo, il presidente Antonio Percassi non ha bisogno di rassicurarmi. Ci confrontiamo come sempre, si sta creando qualcosa che non esiste. Qui ci sono 6-7 giocatori da far crescere per il futuro, una società che ti consente di lavorare benissimo. I maliziosi non giudicano in modo giusto il lato tecnico". "La parola 'riscatto' è adatta a situazioni ben peggiori - sottolinea -. Finora la squadra ha giocato con aggressività e costruendo tanto come voglio io".

Il tecnico dei bergamaschi, 453 tifosi al seguito rispetto ai tremila della semifinale d'andata dell'Europa League, trofeo poi conquistato, il 2 maggio dell'anno scorso con Gian Piero Gasperini in panchina, sembra preannunciare un cambio tattico. "Con De Zerbi è tutt'altra squadra, forse l'unico superstite insieme a Aubameyang è Balerdi. Gioca bene a calcio, con grandi talenti, tecnica e velocità. Dobbiamo prepararci anche a difendere a quattro".

Sui singoli, Juric si sofferma il giusto, senza svelare la formazione. "Ahanor e Bernasconi sono giovani che hanno dimostrato di poterci stare e domani possono partire titolari. De Roon non è al cento per cento". In mezzo o tra le linee, c'è il concittadino di Spalato su cui fare affidamento: "Pasalic interpreta bene i ruoli di centrocampista centrale e trequartista. Come trequartista col Milan ha annullato Modric e attaccato, a Udine ha fatto male il centrocampista ma speriamo sia un caso". Una battuta sull'effetto derby per il bresciano De Zerbi e per l'ex scout dell'Atalanta dal 2010 al 2013 al vertice della dirigenza marsigliese: "Questa partita Roberto la sente molto di più. Il presidente Pablo Longoria l'ho conosciuto in passato facendoci qualche chiacchierata, un grande dirigente".

Mario Pasalic riflette la serenità apparente del suo allenatore. "Preoccupazione? Mai. A Udine abbiamo sbagliato tutti. Siamo qui a rifarci e a riprenderci. In tanti di questi pareggi meritavamo di più, ma se non segni non vinci. Siamo qui per ripartire, storicamente siamo una squadra che sa reagire bene". L'altro croato dell'Atalanta spezza una lancia a favore del conterraneo: "Mi piace come il mister sta dando tutto per l'Atalanta, come ci fa giocare e come persona". 

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