Ogni volta che gli Spurs hanno vinto la Coppa UEFA (oggi Europa League), una squadra italiana ha perso la finale di Coppa dei Campioni. Una curiosa coincidenza che ora fa tremare i tifosi dell’Inter.
Davide Capano Redattore
22 maggio 2025 (modifica il 22 maggio 2025 | 11:21)

Ogni club ha le sue scaramanzie. Ogni tifoso ha il suo rituale. Ma ci sono coincidenze che sembrano andare oltre la superstizione e assumono i contorni di una vera e propria maledizione calcistica. Una di queste riguarda il Tottenham Hotspur e le squadre italiane impegnate nella finale di Coppa dei Campioni/Champions League. E oggi, nel 2025, questa strana statistica torna a far parlare di sé, con l’Inter di Simone Inzaghi che si prepara a giocare la finale più importante della stagione.
Il Tottenham campione e la maledizione delle italiane in finale
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La maledizione nasce da un fatto tanto semplice quanto inquietante: ogni volta che il Tottenham ha vinto la Coppa UEFA (oggi Europa League), una squadra italiana ha perso la finale della massima competizione europea nello stesso anno. È successo due volte nella storia, ed entrambe hanno lasciato un segno profondo nella memoria del calcio italiano:
1972: il Tottenham alza al cielo la Coppa UEFA, battendo il Wolverhampton in finale. Pochi giorni dopo, a Rotterdam, l’Inter di Mazzola viene sconfitta dall’Ajax di Cruijff nella finale di Coppa dei Campioni. Era l’inizio dell’epopea del calcio totale, ma per i nerazzurri fu una caduta dura.
1984: ancora una volta gli Spurs trionfano, questa volta contro l’Anderlecht. Nello stesso anno, la Roma di Paulo Roberto Falcão e Bruno Conti perde ai rigori la finale di Coppa dei Campioni proprio all’Olimpico, contro il Liverpool. Una delle notti più amare nella storia del club giallorosso.
Ora, nel 2025, il Tottenham conquista la terza Coppa UEFA/Europa League della sua storia, battendo in finale un’agguerrita rivale, il Manchester United. E, come un copione che si ripete, un club italiano è di nuovo in finale di Champions. Ancora una volta, è l’Inter.
Una statistica curiosa o una cabala da temere?
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Gli amanti dei numeri potrebbero catalogare questa sequenza come una semplice coincidenza statistica, ma chi vive il calcio con il cuore - come i tifosi nerazzurri - non può fare a meno di notare il legame sinistro tra le vittorie del Tottenham e le sconfitte delle italiane.
Certo, non esistono correlazioni dirette tra due competizioni diverse e tra squadre che non si incrociano nemmeno in campo. Ma il calcio è fatto anche di suggestioni, miti e storie tramandate. E in una stagione come questa, in cui l’Inter sembra pronta a tutto, anche la cabala più assurda può insinuare un dubbio nei cuori più appassionati.
L’Inter del 2025: tra scaramanzia e ambizione
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L’Inter arriva a questa finale contro il PSG con una rosa esperta, costruita con equilibrio tra talento e solidità. Simone Inzaghi ha plasmato una squadra capace di dominare in Italia e di imporsi in Europa, superando avversari di grande livello con lucidità e maturità tattica.
Eppure, nel mondo del calcio - soprattutto quello italiano - le scaramanzie non sono mai fuori contesto. Basta un tweet, una voce di corridoio, una statistica ripescata dagli archivi, e il dubbio si diffonde: il Tottenham ha vinto... toccherà di nuovo a noi perdere?
Può l’Inter spezzare la “maledizione” del Tottenham?
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In fondo, le maledizioni esistono per essere spezzate. L’Inter ha già dimostrato negli ultimi anni di poter sfidare la storia e riscrivere le sue regole. Dopo la delusione di Istanbul nel 2023 contro il Manchester City, i nerazzurri tornano in finale con ancora più fame, più esperienza e più consapevolezza.
Sarà una sfida durissima, ma il destino non è ancora scritto. L’Inter ha la possibilità concreta di spezzare questa catena, di trasformare una suggestione negativa in una pagina di gloria nerazzurra.
Tra storia e superstizione: l’Inter è padrona del proprio destino
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Il Tottenham ha vinto la sua terza Coppa UEFA/Europa League, e la leggenda della maledizione torna a fare paura. Ma il calcio, più di ogni altro sport, ci ha insegnato che le storie si riscrivono, anche contro ogni pronostico. Tocca all’Inter dimostrare che il passato non è una condanna, ma solo un ricordo.