Il giorno di Ricci in procura a Pesaro, 'sono estraneo'

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E' il giorno del faccia a faccia con i pm in Procura a Pesaro, domani, per l'ex sindaco di Pesaro Matteo Ricci, ora europarlamentare e candidato presidente della Regione Marche del campo largo di centrosinistra alle elezioni che si terranno il 28 e 29 settembre. "Sono del tutto estraneo alle accuse" aveva detto in un video social lo scorso 22 luglio in cui lui stesso annunciava l'avviso di garanzia ricevuto insieme ad altre 24 persone nell'inchiesta per corruzione su affidamenti diretti del Comune di Pesaro tra il 2019 e il 2024.

Ora Ricci dovrà decidere se rispondere alle domande dei pm, come suggerirebbe l'indole esuberante del candidato e farebbero intendere alcune indiscrezioni, anche per dare un segnale anche politico forte in particolare al leader del M5s Giuseppe Conte che attende gli interrogatori per una valutazione definitiva sulla vicenda in chiave di supporto elettorale. 'Ho chiesto a tutti i gruppi del Movimento delle Marche di valutare la vicenda senza spirito sanguinario", ha detto Conte.

Oppure Ricci potrebbe scegliere di avvalersi della facoltà di non rispondere come hanno fatto finora altri due co-indagati: Stefano Esposto, presidente delle due no profit Opera Maestra e Stella Polare, destinatarie degli affidamenti per circa 509mila euro, finiti nel mirino dell'inchiesta, e Massimiliano Santini, ex collaboratore dello staff di Ricci per la comunicazione e gli eventi che, per l'accusa, avrebbe agevolato questo meccanismo di aggiramento del principio di rotazione negli affidi. Esposto e Santini, secondo i pm, avrebbero ottenuto vantaggi patrimoniali, al contrario di Ricci che invece ne avrebbe tratto solo un ritorno d'immagine e consenso. "Sono sorpreso perché io in vita mia, in 15 anni di amministrazione, - aveva detto l'ex sindaco nel video social - non mi sono mai occupato di affidamenti pubblici e lavori e mi sono sempre fidato ciecamente dei miei dirigenti e dei collaboratori come ho fatto in questo caso. L'ho ripetuto per mesi e lo ripeterò anche al procuratore che spero di vedere il prima possibile".

"L'atto d'accusa è curiosa - aveva aggiunto - perché mi si dice che non avrei ottenuto nessuna utilità patrimoniale, ma che avrei ottenuto una utilità in termini di consenso politico e si dice una cosa che io smentisco, cioè che conoscessi queste associazioni, mentre invece io non c'ho mai avuto a che fare direttamente". Pur dicendosi "sereno nel merito", Ricci non aveva nascosto di essere "molto amareggiato e arrabbiato" in particolare per la tempistica dell'avviso di garanzia arrivato il giorno dopo la convocazione delle elezioni dopo un anno di indagini". "Io come sempre sono fiducioso nel lavoro della magistratura - aveva chiosato il candidato presidente - e convinto che smonteremo subito queste accuse perché siamo estranei nei fatti. Quando un sindaco governa ha tantissimi collaboratori: se un collaboratore sbaglia il sindaco è parte lesa, perché viene tradita la fiducia". Ricci aveva ribadito di essere "completamente estraneo ai fatti: non me sono mai occupato e sono convinto di chiarirlo presto anche con i pm".

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