Il Giardino all'Italiana, 'equilibrio magico tra fuori e dentro'

17 ore fa 3

(di Luciano Fioramonti) "Credo che stupirsi attraverso nuove esperienze legate alla natura sia un po' il significato di una vita piena, e che questo sia l'intento della nostra ricerca".
    L'architetta Elica Sartogo spiega così che cosa ha mosso lei e la madre Nathalie Grenon Sartogo a realizzare al Maxxi la mostra 'Il Giardino all'Italiana', corredata dal bel catalogo di 120 pagine (De Luca Editori d' Arte) presentato pochi giorni prima della chiusura.
    L'idea di partenza è stata riflettere sul concetto di bellezza e armonia, di forme, profumi e colori, attraverso il paesaggio, l'architettura e il design che "si esprime con l'alto artigianato italiano, integrando innovazione e tradizione millenaria, con l'intento di creare un unicum e continuum tra l'esterno e l'interno tra la natura e lo spazio abitato".
    La mostra, realizzata a quattro mani dalla due architette, ha preso ispirazione dalle passeggiate a Villa Borghese per la realizzazione di prototipi di mobili e arredi con materiali diversi - legno, ceramica, metalli e tessuti - chiesti da un "committente illluminato" per la propria residenza romana. Ecco allora il blu dell'acqua per un grande armadio ondulato e uno specchio sinuoso, il bianco dei petali di magnolia per una scrivania, la forma di un cuore rosso per i comodini, i temi geometrici per un tappeto e una serie di maioliche che saranno prodotte artigianalmente da un'azienda. Un percorso che è stato anche multisensoriale con l'interazione di note olfattive, da quelle delle piante aromatiche a quelle agrumate, al profumo della rosa damascena.
    "Le consolle, le sedute, gli armadi, le luci, sono una chiara volontà di mutuare dalla natura una serie di forme e di comportamenti e di trasformarli - ha osservato Marco Sammicheli, direttore del Museo del Design Italiano alla Triennale di Milano -. C'è poi un altro elemento che trovo rilevante, e cioè quello dell'italianità delle manifatture artigiane". Francesco Stocchi, direttore artistico del Maxxi, ha insistito sul "parallelo tra il dentro e il fuori, che innanzitutto, visto il luogo dove siamo, risponde perfettamente alla poetica di mischiare, sovrapporre l'interno e l'esterno. Il giardino viene rappresentato, e così ci si ritrova in un giardino che è abitato dal design". Con il loro lavoro a quattro mani Nathalie ed Elica Sartogo hanno cercato di mettere in luce "l'armonia che si trova nella natura, perché per eccellenza se tu prendi un pomodoro piuttosto che una rosa, piuttosto che tutti gli elementi che abbiamo inserito nella mostra, nulla è più pieno e completo di una forma della natura".
    Lo scrittore Marco Lodoli, in un testo letto durante la presentazione del volume, osserva che "il giardino rappresenta da sempre il magico equilibrio tra il fuori e il dentro, tra la natura esterna, incantevole ma anche minacciosa, e il perimetro della casa, protettivo ma anche limitato. Abbiamo bisogno di uno spazio intermedio, che sia locus amoenus, cioè luogo senza porte, e hortus conclusus, cioè luogo chiuso e protetto". Le due autrici, osserva lo scrittore, "in qualche modo hanno aperto la porta di casa alle immagini del giardino… Fiori e alberi e fontane si trasformano in scrivanie, tavolini, specchi, come nella casa di una maga buona: porte e finestre si aprono, ogni tristezza privata se ne va, e in casa entra il gioco colorato della natura, un sogno che diventa realtà, o forse è la realtà che sogna". E se Nathalie Grenon Sartogo ha sottolineato che il catalogo "è un'estensione viva della mostra che continua anche oltre lo spazio del Museo", la presidente del Maxxi Maria Emanuela Bruni ha fatto sapere che l'installazione esterna "Tra i Giardini Segreti" rimarrà esposta fino al prossimo autunno.
   
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Leggi l’intero articolo