
L'attore emiliano è un grande appassionato di motori, di Formula 1 e di MotoGP. È salito sul podio di Monza a una Celebrity Race, mentre in garage ha una Volkswagen Golf 2000 turbo diesel
Emanuele Bigi
6 luglio - 13:58 - MILANO
"Mi piace andare piano, ma a Monza sono arrivato secondo in qualifica e terzo in gara". È solo uno dei tanti aneddoti che Franco Nero, incontrato al Filming Italy Sardegna Festival, racconta ad Autovelox. Da sempre l'attore è un appassionato di Formula 1. Il suo pilota preferito è Ayrton Senna conosciuto in Inghilterra sul circuito di Silverstone. Lunga anche l'amicizia con Clay Regazzoni: "Una volta a Los Angeles l'ho salvato dai poliziotti dopo un incidente". E proprio in tema di divise e film d'azione la sua auto preferita in questo genere cinematografico era l'Alfetta.
Franco Nero, ci può raccontare la sua passione per i motori?
"In verità ho sempre avuto paura della velocità, sia in moto che in auto, ma amo i motori, la F1 e il MotoGP. Vi racconto un aneddoto. Molti anni fa mi chiamò Nicola Pietrangeli per partecipare a una Celebrity Race a Monza, prima della gara ufficiale. Ci sono andato per curiosità. C'erano diversi personaggi del mondo dello sport come Gustav Thoeni e Björn Borg. Guidavo un'Alfa Romeo: ho ancora il casco che mi avevano dato. Durante le qualifiche riesco a piazzarmi secondo, e pensare che avevo anche usato l'aria condizionata per andare più piano (sorride). La mattina successiva, in gara, invece decido di partire per ultimo, perché avevo paura. Alla fine arrivai terzo. La cosa più bella però è che il vincitore mi regalò un pulmino dell'Alfa dato in palio, e che a mia volta regalai al villaggio Don Bosco di Tivoli che si occupa da 60 anni di orfani".
Sappiamo che è appassionato di F1. Ha un pilota del cuore?
"Ero pazzo di Ayrton Senna. Era di una simpatia unica. Ero molto amico di Clay Regazzoni. Per molti anni l'ho seguito in giro per il mondo. Una volta ai box di Silverstone ho conosciuto Senna che raccontava barzellette. Era un pilota eccezionale".
Oggi chi le piace?
"Ho amato anche Michael Schumacher. Oggi invece ammiro il diciottenne Andrea Kimi Antonelli, che corre per la Mercedes. È bravissimo".
E di Clay Regazzoni che cosa ci dice?
"Una volta l'ho salvato a Los Angeles: stavo giocando a tennis e ricevo una chiamata. Ragazzoni aveva fatto un incidente con una Ferrari e non sapeva spiegarsi coi poliziotti in inglese. Diciamo che l'ho salvato. Il giorno dopo aveva una gara sul circuito di Los Angeles".
Invece ha degli aneddoti che ha vissuto sul set da raccontarci?
"Ho girato molti film d'azione in auto. Di solito mi accompagnava alla guida Remy Julienne, uno stuntman eccezionale. Ricordo degli inseguimenti pazzeschi in cui dovevo cercare di rimanere impassibile. All'epoca mi piaceva molto l'Alfetta".
Oggi che auto guida?
"Ho avuto molte auto, tra cui una Maserati e due Jaguar, adesso ho una Golf 2000 turbo diesel che dovrebbe andare forte, ma che guido piano. Faccio qualche giretto tra Roma, Fregene e Tivoli. Diciamo che ho un'autonomia di 100 km. Quando devo fare un viaggio più lungo mi affido all'autista".