Aumento delle commissioni e del
risparmio gestito oltre ai ricavi straordinari ma credito
stabile. Questi, secondo lo studio della Fondazione Fiba di
First Cisl, i fattori che hanno trainato, nei primi sei mesi
dell'anno, gli utili dei cinque maggiori gruppi bancari
italiani, i quali hanno messo a segno una crescita dei profitti
del 13,5% a 14,3 miliardi di euro.
La crescita delle commissioni nette (+ 5,5%, + 4,6% al netto
del consolidamento di Anima in
Banco Bpm) va collegata alla forte spinta della raccolta
indiretta (+ 12,7% rispetto al 31 dicembre 2024), trainata dal
risparmio gestito (+ 19,5%), risultato che va ascritto in larga
misura all'ingresso nel perimetro di Anima, senza la quale
l'incremento sarebbe stato del 2,2%. Flette invece la raccolta
diretta (- 0,5%). "In
questo modo i grandi gruppi restano al riparo dalle conseguenze
della vistosa
contrazione del margine di interesse (- 5,1% su base annua),
effetto della riduzione dei tassi" sottolinea la ricerca.
In questo contesto restano sostanzialmente stabili gli
impieghi (+ 0,1%) rispetto allo stesso periodo dello scorso
anno. A rimettere in moto i prestiti non basta un costo del
rischio in riduzione al livello record di 21 punti base ed il
bassissimo
livello di deterioramento (Npl ratio netto invariato all'1,4%
rispetto al 31 dicembre 2024).
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