Le "minoranze rumorose" in Italia ci sono sempre state: c'erano negli anni'50 contro l'Autosole, ci sono oggi contro il Ponte sullo Stretto. Matteo Salvini liquida le critiche e rilancia, assicurando che il collegamento stabile tra Calabria e Sicilia "darà il diritto alla mobilità", sarà "un ritorno di cervelli" e un "acceleratore di sviluppo". Ma, mentre proseguono le polemiche sullo spreco dei soldi, sul progetto si addensano le nubi dei ricorsi e degli espropri, con qualcuno che già parla di espropriati di serie A e di serie B.
Nel day after del via libera al progetto definitivo il ministro delle Infrastrutture e leader leghista rivendica con orgoglio la "promessa mantenuta". Volato ieri sera a Messina, in mattinata si collega in tv da Reggio Calabria, sullo sfondo lo Stretto. "Quando ci sarà il ponte traghetti continueranno ad esserci però spero che potranno essere usati solo per fini turistici", guarda lontano Salvini. Tanti i benefici dell'opera, rimarca: il diritto alla mobilità per milioni di cittadini che oggi "devono fare avanti indietro spendendo soldi", "100mila unità di lavoro prodotte" e soprattutto un'opportunità di tornare in Italia per tanti ragazzi costretti ad emigrare. E di fronte all'ipotesi di intitolare l'opera a Silvio Berlusconi, Salvini non chiude: "Avremo modo di parlarne", risponde, ricordando che comunque gli hanno già intestato Malpensa.
Le critiche non lo spaventano. "C'era una minoranza che non voleva l'Autostrada del Sole, oggi pensare di avere l'Italia senza le autostrade e l'alta velocità sarebbe follia", dice, sostenendo che anche nel Quattrocento, quando Brunelleschi voleva realizzare la cupola di Firenze, c'erano "i no cupola".
Ma ora serve un cambio di passo: "Ad un livello così avanzato di progettazione e di finanziamento totale non ci siamo mai arrivati. Ora spero che tutti remino nella stessa direzione", è l'appello lanciato da Villa San Giovanni, dove la preoccupazione del territorio è alta e si teme per la sopravvivenza della città. Il ministro compare anche sui social con un video dal traghetto, Messina alle spalle, per illustrare quello che sarà: il ponte, la metropolitana, 10 minuti d'auto, i posti di lavoro, il minor inquinamento. "Cambia il mondo - sintetizza -, dopo secoli di chiacchiere e promesse".
Gli operai saranno al lavoro "da settembre", promette. Prima però manca ancora la 'bollinatura' della Corte dei Conti. Mentre l'Europa ha fatto sapere che è in corso l'esame ambientale: "valuterà a tempo debito se e come reagire". Intanto cresce il timore per i ricorsi, che rischiano di far perdere tempo.
"Abbiamo già avuto ricorsi degli ambientalisti e ora sono certo che impugneranno anche la delibera del Cipess", dice l'ad della Stretto di Messina Piero Ciucci alla Stampa. Infine il nodo degli espropri. "Saranno graduali", assicura Ciucci. E gli espropriati del Ponte "saranno indennizzati di più", ripete Salvini. Ma c'è già chi promette battaglia. "Salvini non può decidere che gli espropriati siciliani e calabresi valgono di più mentre quelli del Nord e delle altre parti d'Italia valgono meno", dice il Patto del Nord, che incalza: ora il governo chiarisca.
'Un sogno controverso', il Ponte sui media internazionali
Il via libera alla realizzazione del Ponte sullo Stretto fa il giro del mondo, con la notizia rilanciata dai principali media internazionali. Il New York Times scrive che "l'Italia approva il progetto del ponte per collegare la Sicilia alla terraferma", e aggiunge che "il governo sostiene che il collegamento stradale e ferroviario creerà posti di lavoro e solleverà l'economia della regione, ma i critici sono preoccupati sull'impatto ambientale e sociale". Per il sito della Cnn "L'Italia dà il via libera finale per il progetto epocale del ponte verso la Sicilia", una "priorità del governo di destra di Giorgia Meloni", che però "deve affrontare una dura opposizione".
"L'Italia dà l'approvazione finale al più lungo ponte sospeso del mondo verso la Sicilia", titola invece il sito della Bbc, che scrive che "Roma spera di classificare il ponte come spesa militare, per farlo rientrare nell'obiettivo Nato del 5% del Pil per la difesa". "Il governo italiano dà l'approvazione finale al ponte che collega la Sicilia alla terraferma" è il titolo del quotidiano britannico Guardian, che parla di "un sogno dell'ex primo ministro Berlusconi, fatto rivivere dal governo Meloni". Il quotidiano cita anche il deputato di Avs Angelo Bonelli, che considera il ponte "uno spreco di soldi colossale". Il quotidiano francese Le Monde titola "Ponte di Messina: accordo del governo italiano per la costruzione del più lungo ponte sospeso del mondo". Nell'articolo si parla di "un progetto titanico che suscita dibattiti e contestazioni". Per la tedesca Suddeutsche Zeitung "Un sogno degli antichi romani sta per avverarsi". Il giornale scrive che "il prestigioso progetto del ministro dei Trasporti Matteo Salvini dovrebbe costare 13,5 miliardi di euro", ma "dopo di anni discussioni, rimane molto controverso".
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