Il design divide, sempre. E la nuova Ferrari 12Cilindri Spider non fa eccezione. Per alcuni è un passo avanti rispetto alla 812, per altri una rottura troppo marcata. Ma dietro a ogni linea, a ogni superficie, a ogni dettaglio, non c’è mai casualità. Andrea Militello, responsabile delle vetture Sport di Maranello, lo spiega chiaramente: semplificare è difficile ma è la chiave per creare oggetti capaci di durare. Non serve aggiungere spigoli per colpire. Serve toglierli, con criterio. La 12Cilindri è un’auto che punta sulla proporzione e sulla pulizia formale. Niente rumore estetico ma linee tese, superfici scolpite e dettagli integrati. Lo sguardo frontale, più simile a una visiera che a due fari, la fanaleria posteriore fusa in un’unica barra, i parafanghi trattati con rigore geometrico: tutto racconta un’idea precisa. Non si cerca il colpo d’occhio immediato, ma l’emozione che cresce nel tempo. Rispetto alla Roma, più romantica e accessibile, la 12Cilindri è un oggetto più complesso, pensato per essere scoperto con calma. Anche l’aerodinamica non invade: lavora in sinergia con il design, senza imporre forzature. Il cofano scolpito, le ali attive, la tridimensionalità dei lamierati parlano una lingua tecnica, ma mai urlata. Ogni elemento è il risultato di compromessi condivisi tra designer, ingegneri e aerodinamici. E proprio questa armonia, silenziosa ma solida, è la chiave del suo fascino.