E' fallito il blitz tentato dal centrodestra su una questione particolarmente cara alla Lega.
L'emendamento sui contratti a termine, presentato ufficialmente dai relatori di maggioranza, è stato ritirato al Senato. "Il ministero del Lavoro troverà un'altra strada", si è limitato a dire il ministro dei Rapporti con il Parlamento, il meloniano Luca Ciriani. Resta, invece, l'emendamento che ripropone la proroga per la società che gestirà le infrastrutture legate alle Olimpiadi 2026 di Milano-Cortina.
E' la mezza marcia indietro del centrodestra sul decretone ribattezzato per sintesi 'decreto economia', dopo le polemiche delle opposizioni. Polemiche nate la settimana scorsa quando la modifica sulle prossime Olimpiadi invernali era stata proposta dai leghisti. Stesso testo ma su un altro provvedimento alla Camera (il decreto sport), e poi stralciato. Complici, allora, le perplessità del Quirinale e che oggi sarebbero superate, anche perché la materia appare affine e più in linea con il maxi decreto economico.
Stavolta le modifiche portano la firma dei relatori di maggioranza (Dario Damiani di Forza Italia, Livia Mennuni di Fratelli d'Italia ed Elena Testori della Lega). Ma fanno infuriare le opposizioni, che in mattinata ne chiedono il ritiro. In particolare, dietro il correttivo sui lavoratori interinali ci sarebbe l'imprinting e il pressing della Lega: tra gli alleati circola il nome del sottosegretario al Lavoro, Claudio Durigon. In ogni caso la maggioranza è disponibile a "trovare un'intesa" con l'opposizione, aveva anticipato Ciriani.
E in effetti, dopo il ritiro, nel governo prevale la possibilità di spostarlo in un altro provvedimento più mirato. Ma senza fretta e comunque oltre la pausa estiva, rivelano fonti dell'Esecutivo.
Il fulmine a ciel sereno arriva in mattinata. Degli 11 emendamenti dei relatori, quello che spiazza il centrosinistra riguarda il lavoro di somministrazione, con norme retroattive.
In particolare, il testo prevede che un lavoratore, 'arruolato' dall'agenzia interinale, possa essere prestato a un'azienda fino a un massimo di 4 anni. Con una distinzione: la durata è di 3 anni se il lavoratore viene inviato "in missione a termine" in una ditta per svolgere mansioni dello stesso livello, ma possono diventare 4 se il 'prestito' tra agenzia e azienda avviene per la prima volta. Oltre quel tempo, scatta l'assunzione definitiva. "E una piccola riforma del lavoro in somministrazione, peraltro retrodatata", denuncia Daniele Manca del Pd che attacca: "Così non si fa altro che aumentare la precarietà del lavoro, creando più lavoro povero e meno sicuro".
Annamaria Furlan, ex sindacalista Cisl e oggi senatrice di Italia viva la spiega così: "Con questo emendamento c'è il concreto rischio di favorire pratiche di licenziamento mascherato, rendendo possibile trasferire alcuni lavoratori presso altri datori di lavoro, senza alcuna certezza di prossimità". Rimarca che lo spostamento può essere in "una sede disagiata o lontana della stessa impresa". E chiosa: "E' un regalo ai grandi gruppi, che possono esercitare una pressione indebita sul dipendente".
Non va giù nemmeno l'emendamento su Milano-Cortina, anche se sorprende meno e che resta in piedi. Prevede che la Simico, la società che gestirà i cantieri delle infrastrutture collegati alle prossime Olimpiadi invernali possa restare in vita fino al 2033. "La destra ci riprova sotto il ricatto della Lega di Salvini - sintetizza la dem Cecilia D'Elia - Quindi perde il pelo ma non il vizio del 'poltronificio' a tutti i costi".
Un'intesa tra alleati che Ciriani aveva già confermato garantendo che l'emendamento non sarebbe stato toccato: "E' stato stralciato dal decreto sport con l'intesa di riproporlo qui perché ci era sembrato più coerente, per cui lo manteniamo".
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