E’ stato completato in Giappone lo scavo della gigantesca caverna dove nascerà il rivelatore di neutrini dell'esperimento Hyper-Kamiokande, il progetto internazionale la cui entrata in funzione è prevista nel 2028 e al quale l'Italia partecipa con l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare. La caverna è stata scavata a 600 metri di profondità, sotto una montagna nella città di Hida.
Ideato per catturare fasci di neutrini, particelle particolarmente sfuggenti perché tendono a non interagire con il resto della materia, prodotti da una sorgente posta a 300 chilometri di distanza, Hyper-Kamiokande è composto principalmente da una gigantesca vasca di 260.000 metri cubi d’acqua ultra-pura il cui scavo è stato finalmente completato. La vasca, cilindrica, ha un diametro di 69 metri, è alta quasi 73 metri ed è sormontata da una cupola alta 21 metri. Prima di essere riempita di acqua purissima sarà ricoperta da migliaia di fotosensori, capaci di rilevare al buio i bagliori dovuti all’interazione dei neutrini, detti Multi-Pmt.
In questo esperimento l’Italia ha un ruolo chiave. In particolare, presso la sezione dell'Infn di Napoli, che coordina il contributo dei Paesi che partecipano alla realizzazione dei multi-Pmt, è in fase di allestimento un nuovo laboratorio dove verranno assemblati più di un terzo dei multi-Pmt. Sono inoltre coinvolte le sezioni dell'Infn di Bari, Napoli, Padova, Pisa e Roma, il Politecnico di Bari, l’Università Federico II di Napoli, l’Università della Campania “Luigi Vanvitelli”, l’Università di Salerno, l’Università di Padova, l’Università di Pisa e la Sapienza Università di Roma.
L’esperimento Hyper-Kamiokande mira anche a osservare i neutrini provenienti dalle esplosioni stellari, le supernovae, e comprendere meglio la storia dell’evoluzione dell’universo, in particolare analizzando l’asimmetria tra neutrini e antineutrini. Sono obiettivi analoghi a quelli di altri esperimenti internazionali sui neutrini, come come il telescopio sottomarino Km3Net, composto da due rilevatori che si trovano nel fondale del Mediterraneo, uno nei pressi di Tolone, in Francia, e l’altro al largo delle coste siciliane di Capo Passero e che a febbraio 2025 aveva annunciato di aver osservato un neutrino da record, il più ricco di energia mai visto, tanto da aver messo in discussione molti degli attuali modelli scientifici e aprire nuovi scenari.
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