Il direttore generale e prossimo amministratore delegato della Juventus in conferenza stampa durante la presentazione del nuovo allenatore: "Il contratto di Luciano è di otto mesi, ma la volontà è quella di continuare insieme a lungo termine. Tudor ha pagato solo i risultati"
Gugliemo Buccheri
31 ottobre - 13:52 - TORINO
Una scelta condivisa, una decisione maturata al risveglio dalla notte del ko in casa Lazio: Damien Comolli, direttore generale bianconero e prossimo ad del club, racconta la virata sul nome di Spalletti nel giorno della presentazione del nuovo tecnico. "Conosciamo la sua storia, Luciano (Spalletti, ndr) ha sempre fatto vedere un bel calcio: dovevamo dare un segnale davanti a risultati che non potevano soddisfarci. Ci siamo trovati tutti d’accordo e in poco tempo abbiamo fatto quello che dovevamo fare…". Spalletti e la Juve, per ora, è il racconto di un matrimonio breve: otto i mesi di contratto. Ma all’orizzonte c’è un progetto a cui dare sostanza. "Ci metteremo attorno a un tavolo in corso d’opera e ragioneremo sul futuro: l’idea - continua Comolli - è quella di continuare insieme a lungo termine, vedremo. Se abbiamo parlato di mercato? Noi abbiamo dei paletti legati al Fair Play Finanziario da rispettare, il tecnico lo sa: se, poi, si creeranno delle occasioni ci faremo trovare pronti…". Il prossimo amministratore delegato della Juventus - la nomina giovedì prossimo durante l’Assemblea degli Azionisti del club - non si mostra preoccupato per il rendimento degli ultimi arrivati. "No, non lo sono: stiamo parlando di ragazzi di valore e ci vuole un po’ di tempo come in tutte le cose della vita", così l’ex dirigente, tra l’altro, del Tolosa. La nuova Juve può partire per un’avventura che deve rimetterla al centro e restituirgli la spinta per alimentare le ambizioni di inizio stagione. "Spalletti è l’uomo giusto. Se avevamo pensato a lui già a giugno quando mi sono insidiato? No, all’epoca avevamo solo il rinnovo di Tudor in testa e Tudor ha pagato soltanto i risultati…".




