Sono le squadre che hanno speso più di tutti negli ultimi due anni. La squadra di Fabregas vuole entrare nel giro delle coppe, quella di Tudor consolidarsi grazie ai potenziamenti finanziari veicolati da Exor
Como e Juve sono spinte dalla stessa trazione. Nella ricerca dei risultati le ambizioni s’intrecciano con gli obblighi, dal momento che entrambi i club negli ultimi due anni hanno speso più di tutti gli altri per ricostruire la rosa. Dopo un primo anno di assestamento nella massima serie, in riva al lago hanno deciso di alzare l’asticella puntando profili giovani ma di altissimo livello: i fratelli Hartono, fra le proprietà più ricche e potenti nel mondo del calcio mondiale in questo periodo storico, hanno convinto così Fabregas di fronte alla possibilità di andare all’Inter. Mentre Elkann ha rassicurato Tudor circa la volontà di rivedere la rosa secondo le sue esigenze, dopo la falsa partenza dello scorso anno che ha fatto slittare il via del nuovo ciclo di un anno e ha causato l’uscita anticipata di alcuni interpreti scelti per la rinascita da Giuntoli e Thiago Motta.
sul mercato
—
Como e Juve hanno fatto il maggior investimento sul mercato negli ultimi anni e per questo la sfida del Senigallia è uno scontro diretto per l’Europa neanche troppo mascherato. Tudor alla vigilia ha aggiunto che “il Como è una finta piccola” e che “non è da tutti i club concedere la possibilità al tecnico di scegliersi tutti i giocatori”: segno del rispetto che riconosce al suo collega. La Juve intende rimanere aggrappata al treno delle prime, la squadra di Fabregas vuole aggredire le prime posizioni ed è chiaro che l’accesso alle coppe dipenda soprattutto dalle partite contro le grandi. Questione di equilibrio e di gestione dei momenti clou della stagione: per questo motivo il Como ha aggiunto l’esperienza di Morata al talento di Nico Paz e Da Cunha, mentre la Juve ha rifatto l’attacco con David e Openda e ha bocciato dopo un anno Douglas Luiz e Nico Gonzalez, puntando su Bremer e Yildiz.
investimenti como
—
Da marzo 2019 allo scorso giugno la proprietà indonesiana del Como ha rilanciato fino a irrobustire l’investimento a 390 milioni di euro. Un piano di sviluppo straordinario, fuori dal consueto anche per le grandi squadre d’Europa e del mondo. La scalata dalla Serie D alla massima serie è stata netta, il piano di sviluppo del club così devastante da poter essere equiparato a quello delle squadre allestite dagli sceicchi d’Arabia come il City o il Psg. Basti pensare che il Como ha avuto a disposizione 100 milioni l’anno scorso e 120 quest’anno per comprare i cartellini dei calciatori scelti da Fabregas: dunque, dentro al progetto senza alcuna titubanza. Il tutto facendo affidamento a una catena di comando abbastanza snella, che non ha bisogno di grandi visti se gli investimenti non superano i 20 milioni.
decisioni juve
—
Anche la proprietà della Juve ha fatto la differenza per dare un nuovo slancio al progetto sportivo. A differenza dell’estate 2024, quando alcuni giovani di prospettiva sono stati sacrificati per rimpinguare le casse del club, nell’ultima estate Elkann ha voluto operare diversamente. I potenziamenti finanziari veicolati da Exor hanno consentito di trattenere i pezzi pregiati, a partire da Yildiz e Cambiaso: attorno ai quali cominciavano a muoversi i grandi club d’Europa. Un altro intervento del maggiore azionista è stata di fatto determinante per chiudere l’operazione David, che a inizio estate andava inserito nella rosa in attesa di conoscere il futuro di Vlahovic. E così la Juve si è garantita alcuni elementi che potranno essere protagonisti nel nuovo ciclo, anche se in sede di mercato Tudor non è stato accontentato su tutto.