"Ci tenevo a fare questo
videomessaggio, così, in questa giornata molto lunga e
stressante. Come prima cosa volevo ringraziare tutti quelli che
mi tanno sostenendo, e anche quelli che non mi stanno
sostenendo. Tenevo a dire che io ho semplicemente raccontato la
mia storia, e che fino ad ora non sono stata io quella che ha
avuto bisogno di pubblicizzarsi: questo caso non mi è servito
per farmi pubblicità". Asja Cogliandro ribadisce con un post su
Instagram la sua posizione dopo aver denunciato di essere stata
"mandata via" dala sua squadra, Black Angels Perugia, perché
incinta.
"Comunque sia, se non oggi, se non domani, se non tra un mese,
la verità verrà fuori - continua la pallavolista -. Non ho mai
parlato male della società, non ho mai parlato male di Perugia
anche perché tutti sanno cos'è stata per me e il livello di
affetto che c'era con alcune persone, non si può nascondere
questo, purtroppo". "Mi aspettavo tutti i messaggi che ho
ricevuto, brutti - precisa -, o comunque non bei messaggi. Mi
dispiace per questo, però me lo aspettavo e chiedo comunque di
rispettare questo momento che per me è molto delicato dato che
questa gravidanza è stata molto altalenante: nei giorni scorsi
non sono stata molto bene. Comunque ringrazio chi si sta
muovendo, e chi sta lavorando per me in questo momento".
Intanto fonti della lega pallavolo femminile definiscono
altamente improbabile l'eventualità, circolata su alcuni media,
di una mancata iscrizione del club per la vicenda Cogliandro,
facendo notare che anche in caso di un contenzioso le iscrizioni
sono accettate, in attesa di definizione. D'altra parte ieri,
nella sua nota, il Black Angels Perugia aveva fatto sapere che
la documentazione presentata per l'iscrizione era state ritenuta
regolare e quindi accettata.
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