Cobolli conquista Amburgo! Rublev ko in due set, ora è il numero 26 del mondo

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È il quarto italiano nell’era Open a riuscirci, dopo Bertolucci, Fognini e, nel 2022, Musetti. Festa Italtennis: nel doppio vittoria per Bolelli e Vavassori

Lorenzo Topello

24 maggio 2025 (modifica alle 16:43) - MILANO

La ricetta per vincere il suo primo 500 l’aveva scritta ieri sulla telecamera, dopo aver battuto Etcheverry: “Artigli e cuore”. Flavio Cobolli azzanna un altro titolo, il secondo in carriera: conquista Amburgo superando Andrey Rublev nella finalissima sul rosso, il colore che gli ha dato il primo alloro a livello Atp (un mese e mezzo fa, a Bucarest) e su cui continua a pattinare con invidiabile sicurezza. Finisce 6-2 6-4 in un’ora e mezzo, è una finale anima e cuore quella giocata dall’azzurro che lunedì mattina, al momento di preparare il debutto al Roland Garros, si sveglierà al numero 26 del mondo. Un nuovo ritocchino al best ranking per tentare di regalarsi ulteriori soddisfazioni a Parigi. Rublev, invece, fallisce l’appuntamento col secondo titolo stagionale dopo quello di Doha. 

PRIMO SET DOMINATO

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Parte fortissimo l’azzurro che approfitta degli sprechi dell’avversario e confeziona un clamoroso break al primo game, grazie a un doppio fallo di Rublev. Il russo si innervosisce immediatamente: cestina in corridoio un rovescio e poi scaglia la racchetta a terra, mentre Cobolli continua a martellare (approfittando anche di un nastro fortunoso) e mette a segno un altro break, salendo 3-0. Al cambio campo Rublev si prende a racchettate un ginocchio procurandosi un taglio vistoso. L’autolesionismo funziona a metà: stavolta a steccare col rovescio è Cobolli, con il russo che lo lascia 15-40 e recupera uno dei due break, ricucendo sul 2-4. Ma Flavio rialza subito il volume: favoloso rovescio lungolinea, poi lo schiaffo al volo con cui crea nuovi problemi al servizio dell’avversario. E si riporta avanti di due break. L'azzurro serve per il set, cancella l’idea del controbreak con una potente prima e archivia il primo parziale: 6-2 in mezzora esatta. 

ARTIGLI

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Più morbido l’avvio di secondo set. Rublev, dopo un’inevitabile visita allo spogliatoio durante l’intervallo, guadagna precisione nello scambio ed evita un’altra partenza scioccante, rimanendo on serve sul 2-1. Flavio non fa una grinza e anzi, vince uno scambio da urlo remando col dritto prima di incastrare il russo con un gran recupero in backspin. Il game più spettacolare è il sesto, con Flavio al servizio: Rublev costruisce tre palle break, mandandone una fuori di un’unghia. L’azzurro trascina la situazione ai vantaggi e vince lo scambio più bello della partita: prima difende con l’elmetto, poi si riavvicina a rete e chiude col vincente. Il game sfiora i 20 punti, Cobolli urla un “Vamos!” ai cattivi pensieri e fa 3-3. Una volta sguainati gli artigli, è uno spreco tirarli indietro: l’azzurro intuisce la propria superiorità quando il punto diventa una maratona e costruisce il break, proteggendolo al servizio successivo per salire 5-3. Certo, di game facili non ne esistono più: quando si tratta di servire per il match Cobolli concede due palle break, ma le annulla ancora, portando il conto totale a 6. E poi cuce un altro lungolinea da favola: Rublev si arrende, Flavio si tuffa sulla terra rossa tedesca e scatena la festa. È il quarto italiano nell’era Open a riuscirci, dopo Bertolucci, Fognini e, nel 2022, Lorenzo Musetti. Amburgo ci porta benissimo. 

BOLELLI E VAVASSORI SUPER

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La mattinata ad Amburgo si è tinta d’azzurro grazie al trionfo nel doppio di Simone Bolelli e Andrea Vavassori. La miglior iniezione di fiducia possibile in vista del Roland Garros (dove debutteranno contro Herbert e Mahut) è arrivata nella perfetta settimana di Amburgo: quattro vittorie sul velluto. Impeccabile anche la prestazione in finale: 6-4 6-0 alla coppia Molteni-Romboli per recuperare punti e morale in vista di Parigi. L’anno scorso Bolelli e Vavassori hanno chiuso il Roland Garros con un’amara sconfitta in finale: ora c’è voglia di riscatto.

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